(Double Jeopardy)
Regia di Bruce Beresford
con Ashley Judd (Elizabeth Parsons), Tommy Lee Jones (Travis Lehman), Bruce Greenwood (Nicholas Parsons), Annabeth Gish (Angela Green), Jay Brazeau (Bobby Long), John Maclaren (Rudy), Ed Evanko (Warre), Michelle Stafford (Susanne Monroe), Roma Maffia (Margaret), Davenia McFadden (Evelyn).
PAESE: USA 1999
GENERE: Thriller
DURATA: 105′
Durante una gita in barca, la giovane madre Libby si risveglia coperta di sangue, mentre il marito è scomparso. Accusata di omicidio, scopre di essere stata incastrata e che l’uomo si è fatto una nuova vita altrove con un’amica di famiglia, portandosi dietro il figlio. Decisa a vendicarsi e a ritrovare il piccolo, attende paziente la fine della detenzione per poi uscire e uccidere il marito realmente, sfruttando il cosiddetto double jeopardy, la clausola della costituzione americana secondo cui non si può essere processati due volte per lo stesso crimine. Il garante della sua libertà condizionata, dapprima suo nemico, la aiuta infine a far venire a galla la verità…
Scritto da David Weisberg e Douglas Cook, un anonimo thriller senza suspense retto soprattutto dall’ottima Judd, madre sola contro tutti disposta a tutto per riavere il figlio. Si potrebbe anche sorvolare sull’assoluta inverosimiglianza dell’intreccio, sia nell’idea di base che nei successivi sviluppi (possibile che un uomo che vuole rifarsi una vita altrove, invece che vivere quantomeno nell’ombra, mostri tranquillamente la sua faccia pubblicamente ad ogni occasione?), ma Beresford gira con uno stile che più televisivo non si può, fallendo sul versante della tensione (presente soltanto negli ultimi minuti) e non riuscendo mai a far appassionare realmente lo spettatore. Jones ripete ancora una volta il suo personaggio de Il fuggitivo, e francamente non se ne può più. Un film mediocre.
