Anno 2000 – La corsa della morte

(Death Race 2000)

Regia di Paul Bartel

con David Carradine (Frankenstein), Simone Griffeth (Annie Smith), Sylvester Stallone (Mitraglia Joe), Mary Woronov (Calamity Jane), Roberta Collins (Grimilde), Martin Kove (Cesare), Louisa Moritz (Myra), The Real Don Steel (Junior Bruce), Joyce Jameson (Grace Pander), Harriet Medin (Abramina Lincoln), Sandy McCallum (il presidente), Carle Bensen (Harold).

PAESE: USA 1975
GENERE: Fantascienza
DURATA: 80′

Anno 2000. Gli Stati Uniti sono governati da un regime totalitario. Una volta l’anno, per dar sfogo alla violenza sopita delle masse, si organizza una violentissima gara coast to coast nella quale trionfa chi investe e uccide più persone. Mentre un gruppo di ribelli organizza diversi sabotaggi, il campione in carica Frankenstein sembra avviato verso un’ennesima vittoria. Ma le cose non sono come sembrano…

Da un’idea di Ib Melchior, adattata da Robert Thom e Charles Griffith, un godibile b-movie di sci-fi distopica prodotto da Roger Corman e diretto dall’ex attore Bartel. L’idea di un governo totalitario che ammansisce il popolo legalizzando l’omicidio e spettacolarizzando la violenza s’era già vista ne La decima vittima (1965) di Elio Petri, ma per la prima volta è associata alla componente sportiva, anticipando diversi film ben più celebrati come Rollerball, uscito pochi mesi dopo, L’implacabile con Schwarzy, lo stesso Hunger Games. Violentissimo (ma il sangue tende all’arancione! ), spudoratamente pacchiano (si pensi al design delle automobili), datato a livello registico (imbarazzanti i velocizzamenti delle sequenze d’azione), eppure lucido ed estremamente attuale sul versante satirico. Alcune sequenze sono talmente folli (si pensi a quella degli anziani in sedia a rotelle che si danno l’eutanasia posizionandosi in mezzo alla strada dove passa la corsa) da sfiorare la genialità. Finale particolarmente delirante. In termini di cast si fa notare, un anno prima dell’exploit di Rocky, un semi esordiente Stallone nei panni di un brutale bifolco armato di mitra. Fotografia del grande Tak Fujimoto (ma non si vede). Cameo di John Landis nei panni di un meccanico. Un sequel, un reboot e un remake con già tre sequel.

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