(Insidious)
Regia di James Wan
con Patrick Wilson (Josh Lambert), Rose Byrne (Renai Lambert), Lin Shaye (Elise Rainier), Ty Simpkins (Dalton Lambert), Leigh Whannell (Peter Specs), Angus Sampson (Tucker), Barbara Hershey (Lorraine Lambert), Andrew Astor (Foster Lambert), Corbett Tuck (Adele), Heather Tocquigny (Kelly), Joseph Bishara (il demone).
PAESE: USA 2010
GENERE: Horror
DURATA: 102′
Dopo un’innocua caduta, il piccolo Dalton Lambert va in coma. Molti esami, ma nessuno riesce a capire la natura del trauma. Disperati, e spaventati da una serie di inquietanti fenomeni (sogni ricorrenti, apparizioni, rumori), i genitori chiedono aiuto ad una medium che scopre un demone nel corpo del piccolo…
Scritto da Leigh Whannell (anche attore) e dal regista, già responsabili della fortunata saga di Saw – L’enigmista (2004), un poco originale ma efficace horror senza sangue che si rifà al filone delle case stregate. Girato in digitale e con la camera perennemente a mano per accentuare il realismo, sostenuto da un sound design martellante che mette a dura prova i nervi (e i canali uditivi) dello spettatore, il film non si distanzia troppo dalle abusate logiche del jumpscare odierno e sceglie strade già abbastanza battute (ve lo ricordate Poltergeist – Demoniache presenze?), eppure rimane un prodotto decisamente pauroso, costruito su un escalation di terrore che incolla alla poltrona. Quella della prima apparizione del demone è una sequenza da scuola del cinema, e non soltanto perché arriva in un momento che dovrebbe essere di distensione e nel quale lo spettatore si sta “rilassando” dopo un enorme spavento (il sogno di Mrs. Lambert), ma anche perché costruita sfruttando esclusivamente il potere di regia e montaggio. Originali l’aspetto del mostro (interpretato da Bishara, anche compositore della colonna sonora) e il design del luogo in cui “vive” e tiene prigioniero Dalton, scontato il finale che annuncia l’immediato seguito (infatti prontamente arrivato). Risvolti ironici godibili, quasi tutti affidati alla coppia di aiutanti di Elise.
