Reazione a catena¹

Regia di Mario Bava

con Claudine Anger (Renata Donati), Luigi Pistilli (Alberto), Claudio Volontè (Simone), Chris Avram (Franco Ventura), Leopoldo Trieste (Paolo Fossati), Laura Betti (Anna Fossati), Anna Maria Rosati (Laura), Brigitte Skay (Sylvie), Isa Miranda (Federica Donati), Paola Rubens (Denise), Guido Boccaccini (Luca), Roberto Bonanni (Roberto), Giovanni Nuvoletti (conte Filippo Donati).

PAESE: Italia 1971
GENERE: Thriller
DURATA: 85′

La morte di un’anziana contessa paralitica, proprietaria di una baia incontaminata, dà il via ad una serie di efferati delitti. L’eredità della donna fa gola a molti…

Scritto da Bava con Filippo Ottoni e Joseph McLee, da un’idea di Franco Barberi e Dardano Sacchetti, uno degli horror più riusciti del regista italiano, una ballata macabra intrisa di humor nero in cui i personaggi, tutti (o quasi) spregevoli, muoiono (e vivono) come insetti, richiamo non casuale presente nel personaggio interpretato da Trieste. Nessuno merita di essere salvato, e la terribile inquadratura finale sta lì a dirci che il futuro non è certo roseo. Alcune caratterizzazioni sono psicologicamente poco plausibili (a partire da quelle della Anger e di Pistilli), ma il film, secondo alcuni il primo vero slasher della storia del cinema, rimane una perfetta testimonianza dell’intelligenza e del talento irridente e cinico di Bava, pessimista convinto disilluso dall’umanità (soprattutto borghese e medio borghese). “Reazione a catena è il marxismo secondo Bava” (Nocturno). E se l’ambientazione lacustre sarà ripresa e saccheggiata dalla saga di Venerdì 13 (nel secondo episodio c’è addirittura una sequenza identica, quella della morte dei due giovani trafitti durante un amplesso), sull’idea delle soggettive dell’assassino Carpenter costruirà uno dei suoi capolavori, Halloween – La notte delle stregheLo stesso regista, sempre molto critico nei confronti dei suoi lavori, ne era particolarmente soddisfatto. Gli ottimi effetti speciali gore sono del grande Carlo Rambaldi, mentre la fotografia sperimentale e assolata è dello stesso Bava. Titolo di lavorazione: Così imparano a fare i cattivi. Sottotitolo (geniale): Ecologia del delitto. 

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