American Fiction

(American Fiction)

Regia di Cord Jefferson

con Jeffrey Wright (Thelonious “Monk” Ellison), Erika Alexander (Coraline), Leslie Uggams (Agnes Ellison), Sterling K. Brown (Clifford Ellison), John Ortiz (Arthur), Tracee Ellis Ross (Lisa Ellison), Myra Lucretia Taylor (Lorraine), Issa Rae (Sintara Golden), Raymond Anthony Thomas (Maynard), Adam Brody (Wiley), Keith David (Willy).

PAESE: USA 2023
GENERE: Commedia
DURATA: 117′

Tornato nella natia Boston per un seminario, il professore universitario e scrittore afroamericano Thelonious Ellison perde improvvisamente la sorella e si ritrova a dover badare alla madre, malata di alzheimer. Frustrato dal successo di una scrittrice nera che, a suo giudizio, contribuisce a spargere i più abusati stereotipi sui neri, scrive di getto e per scherzo un romanzo con quello stesso stile. Non solo l’opera, firmata con uno pseudonimo ed intitolata emblematicamente Fuck, diventa un grande successo, ma addirittura si ritrova a doverla giudicare, insieme ad altri scrittori, per un prestigioso concorso letterario, senza poter rivelare che è farina del suo sacco…

Primo lungometraggio di Jefferson, che adatta il romanzo Cancellazione di Percival Everett. Una commedia brillante e malinconica nella quale il regista, afroamericano, riflette su quanto l’arte (letteratura, cinema, teatro) contribuisca ad alimentare i pregiudizi sui neri, soprattutto nei prodotti di (american) fiction e soprattutto in quelli scritti da neri. Che alla fine, magari pur inconsapevolmente, servono esclusivamente a fare sentire assolti i bianchi. Ma è anche un apologo su una società imbruttita che snobba le grandi opere e adora sempre più la monnezza: nell’interpretare il fittizio scrittore di Fuck, Monk esagera sperando che la gente si ribelli e capisca che si tratta di uno scherzo, e invece più le spara grosse e più i pubblico gli va dietro (“più faccio lo scemo e più divento ricco”, dice ad un certo punto al suo agente). Nella seconda parte tira un po’ troppo la corda del pur ottimo spunto di partenza e scivola irrimediabilmente verso la farsa (si pensi al ruolo di Brody), ma rimane un’opera intelligente, diversa dal solito, con ottimi dialoghi e buone trovate anche a livello registico (notevole la sequenza in cui i personaggi inventati da Monk prendono vita nella sua stanza e interagiscono con lui mentre li sta scrivendo). Da vedere in lingua originale per cogliere le sfumature dello slang che utilizza il protagonista quando interpreta la parte dello scrittore di Fuck. Grandissima prova di Wright, nel suo primo ruolo da protagonista. Bella fotografia di Cristina Dunlap, ottime musiche di Laura Karpman. Cinque nomination agli Oscar ma solo una vittoria per la miglior sceneggiatura non originale. In Italia direttamente in streaming su Amazon Prime.

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