Superman

(Superman)

Regia di Richard Donner

con Christopher Reeve (Clark Kent/Superman), Margot Kidder (Lois Lane), Gene Hackman (Lex Luthor), Marlon Brando (Jor-El), Ned Beatty (Otis), Jackie Cooper (Perry White), Glenn Ford (Jonathan Kent), Phyllis Thaxter (Martha Kent), Valerie Perrine (Eve Teschmacher), Terence Stamp (generale Zod), Jack O’Halloran (Non), Sarah Douglas (Ursa), Trevor Howard (primo anziano), Maria Schell (Vond-Ah), Susannah York (Lara), Marc McClure (Jimmy Olsen), Jeff East (Clark adolescente).

PAESE: USA, Regno Unito 1978
GENERE: Fantascienza
DURATA: 143’ (151′)

Unico sopravvissuto alla distruzione del pianeta Krypton, il piccolo Kal-El arriva sulla terra dove viene cresciuto, col nome di Clark Kent, da una famiglia di agricoltori di Smallville. Diventato un uomo, va in cerca delle sue origini e decide di mettere i propri poteri al servizio degli umani. La stampa lo ribattezza Superman. Giunto a Metropolis si innamora della giornalista Lois, che però snobba Clark e si innamora di Superman. Intanto, il bieco miliardario megalomano Lex Luthor progetta un piano per soggiogare l’intero pianeta…

Uscito dopo una gestazione di ben cinque anni, con un susseguirsi di sceneggiatori senza precedenti, è il primo lungometraggio tratto dai fumetti DC di Jerry Siegel e Joe Shuster e, secondo molti, il primo vero film di supereroi “moderno”, se non altro per l’altissimo budget, per l’atmosfera quanto più possibile realistica, per il pastiche di azione, avventura e stemperamenti ironici. Visto oggi pecca soprattutto su quest’ultima parte, affidata alle schermaglie tra Luthor e il suo aiutante Otis, francamente datate e spesso fuori luogo, e risulta davvero troppo, troppo lungo, quasi prolisso, con un finale a dir poco esagerato, oltre che stupidello (Superman fa girare la Terra al contrario per viaggiare indietro nel tempo e salvare l’amata Lois). Eppure rimane un film “storico” che fece scuola, apripista di un genere che resiste ancora oggi. Il film passò alla storia anche per gli incredibili (per l’epoca) effetti speciali, premiati con un Oscar, e per l’ingaggio faraonico di Brando, 4 milioni di dollari (più il 10 % degli incassi e il primo posto nei credits) per apparire una manciata di minuti. Ottima scelta il misconosciuto Reeves, che come disse Donner «non interpretava Superman: era Superman». La sceneggiatura fu alla fine attribuita a Mario Puzo, con la consulenza di David e Leslie Newman, Robert Benton e Tom Mankiewicz. Interessante il lavoro (voluto da Donner) del direttore della fotografia Geoffrey Unsworth, che concepì tre diversi stili visivi a seconda del narrato: luci ovattate, quasi fiabesche, per la prima parte su Krypton, colori vivaci, alla Norman Rockwell, per la seconda parte nella provinciale Smallville e taglio realistico, quasi da poliziesco metropolitano, per l’ultima parte ambientata a Metropolis. L’immortale tema musicale fu scritto da John Williams. Il film fu girato in contemporanea col secondo capitolo, dal quale però Donner fu estromesso dopo averne girato più di metà. Immenso successo di pubblico.

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