Vacanze romane

(Roman Holiday)

Regia di William Wyler

con Gregory Peck (Joe Bradley), Audrey Hepburn (principessa Anna), Eddie Albert (Irving Radovich), Hartley Power (signor Hennessy), Harcourt Williams (ambasciatore), Margaret Rawlings (contessa Vereberg), Tullio Carminati (generale Provno), Paolo Carlini (Mario Delani), Claudio Ermelli (Giovanni), Paola Borboni (donna delle pulizie).

PAESE: USA 1953
GENERE: Commedia sentimentale
DURATA: 118′

Mentre è in visita diplomatica a Roma, la giovane principessa di una non meglio specificata nazione europea si allontana dall’albergo, stufa della vita di corte e dei ritmi forsennati cui è sottoposta giornalmente. Sotto l’effetto di un potente sedativo (somministratole dal medico reale dopo una crisi di nervi), si addormenta in giro per la città ed è soccorsa da Joe Bradley, un giornalista americano che prima coglie l’occasione per fare lo scoop della vita e poi se ne innamora, ricambiato…

Da un soggetto di Dalton Trumbo, elaborato da lui medesimo con Ian McLellan Hunter e John Dighton (ma importante fu anche la collaborazione, in qualità di consulenti “in loco”, dei nostri Suso Cecchi D’Amico ed Ennio Flaiano), il film più noto di Wyler e uno dei più iconici della storia del cinema, che avviò la luminosa carriera della Hepburn e fece innamorare gli americani della città eterna (e tutto il mondo della Vespa Piaggio). Costruito precisamente con questo scopo, il film è molto cartolinesco, a tratti quasi “turistico”, e la storiella manca di cattiveria e grandi trovate, ma nonostante tutto rimane un divertissement elegante e aggraziato, recitato da ottimi attori e con un finale stranamente verosimile e silenzioso. Nonostante sia considerato una pietra miliare della commedia sentimentale, funziona molto meglio sul versante slapstick che su quello dei dialoghi: le gag “fisiche” (il letto scambiato, la rissa sul Tevere) sono quelle che appaiono meno datate. Prodotto da Paramount (in collaborazione con Maurizio Lodi-Fè), fu il primo film americano girato interamente a Roma, per le strade e a Cinecittà. Vinse tre premi Oscar: attrice protagonista alla Hepburn, miglior soggetto a Dalton Trumbo (riconosciutogli soltanto nel 2011, perchè ai tempi era ancora sulla lista nera e non poté essere accreditato né tanto meno premiato – fu premiato al suo posto McLellan Hunter, che però non lo ritirò) e migliori costumi a Edith Head.

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