Il caimano

Regia di Nanni Moretti

con Silvio Orlando (Bruno Bonomo), Margherita Buy (Paola), Jasmine Trinca (Teresa), Jerzy Stuhr (Jerzy Sturowski), Michele Placido (Marco Pulici), Elio De Capitani (il caimano), Luisa De Santis (Maria), Nanni Moretti (sé stesso), Giuliano Montaldo (Franco Caspio), Tatti Sanguineti (Beppe Savonese), Anna Bonaiuto (Ilda Bocassini), Antonio Catania (dirigente Rai), Valerio Mastandrea (Cesari), Cecilia Dazzi (Luisa), Dario Cantarelli (critico gastronomico).

PAESE: Italia 2006
GENERE: Commedia drammatica
DURATA: 112′

Dieci anni dopo l’uscita del suo ultimo film, il produttore di b-movie Bruno Bonomo vive un periodo di profonda crisi professionale e privata: la piccola casa di produzione da lui fondata sta per fallire, mentre la moglie Paola scalpita per ottenere la separazione. In mancanza di alternative accetta di produrre il film della giovane regista esordiente Teresa, ma la sceneggiatura – basata sulla figura di Silvio Berlusconi – rende le cose decisamente complesse, soprattutto in merito al reperimento dei fondi necessari…

Da un soggetto di Moretti e Heidrun Schleef, adattato dal regista con Federica Pontremoli e Francesco Piccolo, uno dei film meno capiti del registi, boicottato dalla destra (per ovvie ragioni) e poco amato dalla sinistra che, probabilmente, non ha apprezzato il discorso finale sulle responsabilità – e l’indifferenza – dei democratici rispetto all’ascesa del cavaliere. Nonostante le apparenze, è innanzitutto un film sulla dolorosa fine di un amore e sulla faticosa lavorazione di un film che non s’ha da fare, tenero e realistico sul primo versante e cinico e disilluso sul secondo: la scena in cui, nel sottofinale, Bonomo vede il camion trasportare la Nina di Colombo ai ricchi studios della concorrenza, è l’ennesimo attacco di Moretti verso un’industria (quella cinematografica) che tende a far lavorare solo chi ha soldi o, in questo caso, idee vendibili ma “innocue”. È anche, ovviamente, un film su Berlusconi, che volente o nolente rappresenta una delle più incredibili anomalie socio-politiche della storia repubblicana. Il film di Teresa – e, per sovrapposizione, quello di Moretti – parte da uno spunto di travagliana memoria (da dove arrivano i soldi di Berlusconi?), diventa una satira sulla faciloneria del popolo italico che da sempre lo acclama (e lo vota: “siete un popolo a metà tra orrore e folclore”, dice il faccendiere polacco di Stuhr) e termina con un finale potentissimo, apocalittico alla Petri, che svela quanto oggi il vero potere si persegua attraverso la giusta NARRAZIONE (il Berlusconi dell’ultima scena è quello interpretato dallo stesso Moretti, non a caso un regista/narratore). Non è forse quello che ha sempre fatto il Cavaliere, cucendosi addosso il personaggio del martire liberale in perenne lotta coi comunisti cattivi, a suo dire presenti in ogni livello della società?

Può darsi, come scrisse qualcuno, che sia un film su Berlusconi e non ancora sul berlusconismo, eppure molte trovate – come la sequenza nello studio televisivo – rivelano che Moretti aveva già ben chiari i danni che le politiche di Berlusconi stavano silenziosamente arrecando alla società italiana (e all’industria dello spettacolo). E visto oggi, francamente, rimane di un’attualità straziante. Anche perché anticipatore: nel 2013 Berlusconi fu davvero condannato a 7 anni e all’interdizione da qualsiasi edificio pubblico, mentre qualche anno dopo dichiarò realmente che Lega Nord e fascisti dovevano ringraziare lui se erano riusciti ad entrare in parlamento. Magistrali Orlando, la Buy, De Capitani e soprattutto la giovane Trinca: il bel personaggio è il suo. Insopportabile Placido, ma forse per questo in linea col suo personaggio. Come sempre accade nel cinema di Moretti, non mancano momenti di distensione affidati alla musica o al cinema (in TV si scorge La città incantata di Miyazaki). Il compositore Franco Piersanti torna a lavorare col regista 22 anni dopo Bianca (1984). Film maturo, armonioso, riuscito sia sul versante del (melo)dramma che su quello della satira politica. Attribuendo il registro realistico alla realtà e quello grottesco al film di Teresa, Moretti riesce per la prima volta a farli convivere in maniera coerente. Tra i film prodotti da Bonomo si citano Violenza a Cosenza, Mocassini assassini, Maciste contro Freud e Cataratte. Camei dei registi Paolo Sorrentino (lo sposo di Aidra), Paolo Virzì (l’officiatore maoista), Matteo Garrone (il direttore della fotografia), Carlo Mazzacurati (il cameriere). Sei David di Donatello: film, regia, produttori, attore protagonista (Orlando), colonna sonora, sonoro. Da vedere.

Questa voce è stata pubblicata in 2000 - oggi, Genere Commedia, Genere Drammatico e contrassegnata con , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , . Contrassegna il permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *