Quella villa accanto al cimitero

Regia di Lucio Fulci

con Catriona MacColl (Lucy Boyle), Paolo Malco (dottor Norman Boyle), Ania Pieroni (Ann), Giovanni Frezza (Bob Boyle), Silvia Collatina (Mae), Dagmar Lassander (Laura Glitterson), Giovanni De Nava (dottor Jacob Freudstein), Ranieri Ferrara (Steven), Giampaolo Saccarola (Daniel Douglas), Carlo De Mejo (signor Wheatley), Teresa Rossi Passante (Mary Freudstein), Lucio Fulci (professor Mueller).

PAESE: Italia 1981
GENERE: Horror
DURATA: 87’′

Quando un collega muore suicida in circostante misteriose, un professore newyorkese accetta di trasferirsi con la famiglia a New Whitby, cittadina nella quale il morto stava eseguendo delle ricerche legate al passato della comunità. Scoprirà una terribile verità nascosta nella cantina di casa…

Ultimo capitolo della fulciana “trilogia della morte” dopo Paura nella città dei morti viventi (1980) e …e tu vivrai nel terrore! L’aldilà (1981), ancora interpretato dalla MacColl e scritto da Dardano Sacchetti e Fulci, stavolta con l’ausilio di Giorgio Mariuzzo (anche se l’idea di partenza è attribuita a Elisa Briganti, moglie di Sacchetti). Il regista romano affronta il tema della casa stregata (anche se una casa non proprio “tranquilla” appariva già ne L’aldilà), e lo fa senza rinunciare alla consueta attitudine allo splatter più estremo, ormai vero e proprio marchio di fabbrica. Nonostante le scene riuscite e un finale abbastanza inquietante (il dottor Freudstein è un mostro che non si scorda facilmente), il film è probabilmente il meno riuscito della trilogia: logica assente (nella trama come nei comportamenti dei personaggi), scarsa suspense e troppe sequenze malfatte che sfociano nel ridicolo involontario (entrata negli annali quella del pipistrello che non si stacca dalla mano di Malco). Invecchiato maluccio, anche perché sembra dare ragione a chi accusa Fulci di misoginia: le attrici sono tutte carne da macello, ammazzate con una crudeltà che sfiora il malsano. Daniela Doria, che in Paura nella città dei morti viventi interpretava la giovane che muore vomitandosi le budella, appare qui nei panni della prima vittima di Freudstein. Effetti speciali di Gino De Rossi, trucchi di Maurizio Trani. La citazione finale da Henry James è fasulla, totalmente inventata da Fulci e Sacchetti.

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