Ghostbusters: Legacy

(Ghostbusters: Afterlife)

Regia di Jason Reitman

con Mackenna Grace (Phoebe Spengler), Finn Wolfhard (Trevor Spengler), Carrie Coon (Callie Spengler), Paul Rudd (Gary Grooberson), Logan Kim (Podcast), Celeste O’Connor (Lucky Domingo), Bokeem Woodbine (sceriffo Domingo), Dan Aykroyd (Ray Stantz), Bill Murray (Peter Venkman), Ernie Hudson (Winston Zeddemore), Annie Potts (Janine Melnitz), Sigourney Weaver (Dana Barrett).

PAESE: USA 2021
GENERE: Fantastico
DURATA: 125′

I fratelli Phoebe e Trevor vanno a vivere con la madre nella fatiscente fattoria del nonno, morto senza aver mai ricucito i rapporti con la famiglia. La giovane Phoebe scoprirà che il nonno era il celebre dottor Egon Spengler, uno dei quattro acchiappafantasmi che negli anni ottanta salvarono New York dal male. Mentre nella piccola cittadina iniziano a verificarsi strani fenomeni, gli Spengler scopriranno finalmente a cosa lavorò il nonno negli ultimi anni di vita…

Terzo capitolo di una delle saghe più amate degli anni ottanta, messo in cantiere subito dopo i primi due ma poi sempre rinviato, fino a far perdere definitivamente le speranze degli appassionati. Nell’ultimo lustro, complici molte riuscite rievocazioni cinematografiche e televisive dell’immaginario degli anni ottanta e novanta, la Columbia Pictures ha riaperto il progetto chiamando a raccolta Jason Reitman, figlio di Ivan regista dei primi due, e praticamente tutto il cast dei primi due. Tuttavia, a trent’anni suonati dal secondo, era chiaro che non si potevano scegliere come protagonisti i ghostbusters originali, un pò perchè nel frattempo era venuto a mancare Harold Ramis, sceneggiatore (con Dan Aykroyd) e interprete dei primi due nei panni di Spengler, un pò perchè il rischio era quello di fare un film quantomeno discutibile su degli acchiappafantasmi vecchietti e fuori tempo massimo rispetto ai canoni del cinema odierno. La scelta, tutto sommato prevedibile, è stata quella di riproporre per la N volta quella rievocazione dell’immaginario anni ottanta partita col successo planetario di Stranger Things, da cui questo terzo capitolo prende atmosfere, caratterizzazioni dei protagonisti, ambientazione (una cittadina sonnacchiosa che nasconde incredibili segreti) e, dulcis in fundo, uno degli attori protagonisti (Wolfhard). Il risultato non è dei migliori, con poche grandi battute, poche grandi trovate e nessun personaggio (eccezion fatta per la giovane protagonista) davvero memorabile.

Come ampliamente annunciato i tre ghostbusters originali arrivano, ma arrivano perchè DEVONO arrivare, perchè i fan storici vogliono vederli ancora una volta, e non perchè lo richieda la trama. Dove cambia rispetto al franchise è banale, dove non cambia, puntando tutto sull’effetto nostalgia, riesce ma riesce facile. Basta dire che il cattivo è lo stesso del primo capitolo. L’unica trovata originale – e indubbiamente emozionante – è quella di celebrare la memoria di Ramis, cui il film è dedicato: rivederli tutti e quattro insieme, anche se uno è per forza di cose ricreato in digitale, fa letteralmente venire la pelle d’oca. Scritto dal regista con Gil Kenan. Bella fotografia di Eric Steelberg. Dopo una serie di rinvii causati dalla pandemia il film è arrivato nelle sale con più di un anno di ritardo dalla data d’uscita prevista. Valeva la pena aspettare? Parzialmente. Ma è comunque una chiusura degna della trilogia. E mi raccomando, restate in sala fino al termine dei titoli di coda.

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