Tutti giù per terra

Regia di Davide Ferrario

con Valerio Mastandrea (Walter Berra), Carlo Monni (il padre di Walter), Adriana Rinaldi (la madre di Walter), Caterina Caselli (la zia Caterina), Anita Caprioli (Beatrice), Sergio Troiano (Lupo), Andrea Moretti (Pasquale), Benedetta Mazzini (Valeria), Alessandro Partexano (il medico della visita militare), Antonella Barrasso (Fatima, la zingara), Vladimir Luxuria (una prostituta).

PAESE: Italia 1997
GENERE: Commedia
DURATA: 98′

Torino, 1996. L’apatico ventiduenne Walter, vergine per pigrizia, in perenne lite col padre, operaio di sinistra che non lo capisce, e coccolato soltanto da una zia controcorrente, cerca la propria strada facendo l’obbiettore di coscienza presso un ufficio comunale che si occupa di immigrazione. La troverà? Forse no, ma capirà comunque molte cose sulla vita.

Ferrario, al terzo lungometraggio di fiction dopo una prolifica gavetta nel documentario, adatta il romanzo omonimo (1994) di Giuseppe Culicchia. Forse Walter è un giovane più atipico che tipico, ma le sue (dis)avventure – e gli ambienti in cui esse avvengono – rappresentano uno spaccato realistico e genuino della società italiana di fine millennio, quella in cui i giovani hanno smesso di avere un futuro (per essere assunti è richiesta esperienza, ma se non inizi mai a lavorare come fai ad averla?). Cronologicamente lineare ma senza una vera trama, post-moderno e parente del videoclip nello stile (inquadrature sghembe, musica martellante, montaggio frenetico) ma senza compiacimento gratuito, è un film malinconico e sincero, intelligente e (molto) divertente. Semplicemente perfetto Mastandrea, al primo ruolo da protagonista. Camei di Luciana Littizzetto (l’impiegata delle poste), Alessandra Casella (l’intervistatrice ignorante) e del gruppo musicale CSI (la commissione d’esame), autori della colonna sonora. Un piccolo ruolo anche per il futuro politico Luxuria. Una curiosità: si vedono fugacemente gli interni della Mole Antonelliana prima che diventassero la sede del Museo Nazionale del Cinema (che apparirà in un altro film di Ferrario, Dopo Mezzanotte). Dedicato a Lindsay Anderson.

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