Le strade del male

(The Devil All the Time)

Regia di Antonio Campos

con Tom Holland (Arvin Russell), Bill Skarsgard (Willard Russell), Riley Keough (Sandy Henderson), Jason Clarke (Carl Henderson), Sebastian Stan (Lee Bodecker), Robert Pattinson (reverendo Preston Teagardin), Haley Bennett (Charlotte Russell), Eliza Scanlen (Lenora Laferty), Harry Melling (Roy Laferty), Mia Wasikowska (Helen Hatton), Douglas Hodge (Tater Brown), Pokey LaFarge (Theodore).

PAESE: USA 2020
GENERE: Drammatico
DURATA: 138’

Tornato in Ohio dopo aver combattuto la seconda guerra mondiale, il giovane Willard Russell cerca di esorcizzare i propri traumi rifugiandosi in maniera ossessiva nella fede. Nello stesso bar in cui conosce la futura moglie Charlotte, si incontrano i due futuri serial killer Carl e Sandy Henderson. Molti anni dopo, in fuga da un delitto compiuto per amore, il figlio di Willard, Arvin, incontra fortuitamente proprio Carl e Sandy, chiudendo in qualche modo i conti col proprio difficile passato…

Dal romanzo di Donald Ray Pollock (2011), adattato dal regista col fratello Paulo, uno riuscito, sentito, potente spaccato del profondo sud degli Stati Uniti degli anni cinquanta e sessanta, in cui la religione (unico effimero antidoto al disagio sociale di quei luoghi dimenticati da Dio) assumeva spesso contorni ambigui e inquietanti, quando non violenti o perversi. Una fede così radicata e necessaria, soprattutto nelle zone rurali, da rendere le persone totalmente acritiche verso sé stesse e verso i membri illustri – i cosiddetti “notabili” – delle loro comunità religiose. Con una colonna sonora in tema, che scandisce i mutamenti storici attraverso la musica (si passa dagli inni tradizionali di fine anni quaranta al rock’n roll degli anni cinquanta), e uno stile registico di raffinata eleganza visiva, l’italo brasiliano naturalizzato americano Campos dipinge un’odissea famigliare dalle forti valenze simboliche che è anche una parabola su quanto il destino possa rivelarsi beffardo e crudele (o forse solo indifferente). Forse alla fine l’intreccio si fa un po’ troppo meccanico per far tornare i conti, e non manca qualche stereotipo sul tema del figlio che chiude il cerchio aperto dal padre per fare i conti col proprio passato e la propria storia, ma il film è sicuramente sincero, convincente, e tiene alto l’interesse per quasi due ore e mezza, oltretutto centrando parecchi bersagli. Ottime prove di Holland, noto per essere il nuovo, giovane Spider-man della Marvel, e soprattutto del camaleontico Pattinson, nel personaggio forse più sgradevole della propria carriera, vero e proprio emblema della banalità del male e di quanto la religione possa facilmente essere sfruttata per soggiogare il debole. Peccato che nel doppiaggio italiano si perda il suadente accento sudista che l’attore ha sfoggiato per l’occasione. Comunque, il film è pieno di personaggi notevoli, fortemente simbolici eppure sempre molto credibili, veri. La voce del narratore (forse un po’ didascalica) è invece dello stesso Pollock, mentre tra i produttori spunta il nome di Jake Gyllenhaal. Ottima fotografia di Lol Crawley. Distribuito direttamente da Netflix a partire da ottobre 2020. Un film che rimane. Da vedere.

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