Horse Feathers – I fratelli Marx al college

(Horse Feathers)

Regia di Norman Z. McLeod

con Groucho Marx (Quincy Adams Wagstaff), Harpo Marx (Pinky), Chico Marx (Bavarelli), Zeppo Marx (Frank Wagstaff), Thelma Todd (Connie Bailey), David Landau (Jennings), Florine McKinney (Peggy Carrington).

PAESE: USA 1932
GENERE: Comico
DURATA: 68′

Diventato rettore dell’università di Huxley, il professor Wagstaff (Groucho) cerca di reclutare due giocatori professionisti per vincere la consueta partita di rugby che chiude l’anno accademico, ma a causa di un equivoco arruola l’accalappiacani Pinky (Harpo) e il barman Bavarelli (Chico), non proprio due atleti. Dopo guai e disavventure di ogni tipo, il pittoresco trio ruscirà a portare Huxley alla vittoria.

Dopo il successo di Monkey Businnes, la Paramount (che aveva firmato coi Marx un contratto per cinque film, dei quali questo è il quarto) decide che squadra che vince non si cambia e richiama regista (McLeod), attrice femminile (la Todd) e sceneggiatori (Arthur Sheekman, S.J. Perelman e Will B. Johnston, ai quali si aggiungono Bert Kalmar e Harry Ruby) del film precedente, optando di nuovo per una struttura in crescendo nella quale la carica anarcoide e libertaria del quartetto irrompe in un ambiente notoriamente rigido e auto-reverenziale, in questo caso quello accademico/sportivo. Tra audaci siparietti meta-cinematografici (con Groucho che ammicca direttamente al pubblico), notevoli numeri musicali (Chico al piano e Harpo all’arpa) e una serie infinita di gag molto divertenti, il film denunzia in maniera estremamente intelligente – e molto avanti rispetto ai tempi – la vacuità di un sistema ai tempi inattaccabile, vero e proprio pilastro dell’american way of life. Scene memorabili: l’introduzione, con Groucho appena eletto rettore che canta Whatever it is, I’m against it (“di qualunque cosa si tratti, io sono contro”); l’equivoco della parola d’ordine – swordfish, pesce-spada – tra Groucho e Chico; la lezione di anatomia tenuta dal trio al completo; i tentativi di rapimento dei due atleti e il conseguente tentativo di fuga di Chico e Harpo; la partita finale in cui, ricorrendo a qualunque tipo di imbroglio (e dunque adoperando sistemi solitamente attribuiti ai “cattivi”) i tre (+ Zeppo) riescono a far trionfare la squadra di Huxley; il matrimonio finale con tre/quattro sposi e una sola sposa. Il titolo originale significa “piume di cavallo”, e vuol dire qualcosa come “sciocchezza, stupidata”. Un gioiellino. Pessimo doppiaggio italiano (anni ottanta) che introduce un sacco di parolacce decisamente fuori luogo.

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