(Crooked House)
Regia di Gilles Paquet-Brenner
con Max Irons (Charles Hayward), Stefanie Martini (Sophia Leonides), Glenn Close (Lady Edith de Havilland), Terence Stamp (ispettore Taverner), Julian Sands (Philip Leonides), Gillian Anderson (Magda Leonides), Honor Kneafsy (Josephine Leonides), Christian McKay (Roger Leonides), Amanda Abbington (Clemency Leonides), Preston Nyman (Eustace Leonides), Christina Hendricks (Brenda Leonides), John Heffernan (Laurence Brown).
PAESE: Gran Bretagna 2017
GENERE: Giallo
DURATA: 115′
Quando un anziano magnate di origine greca muore in circostanze misteriose, la nipote assume un giovane investigatore privato, suo ex amante, affinchè indaghi sui membri della sua bizzarra famiglia e trovi il colpevole. Molti altarini si scoprono, ma la soluzione non sarà affatto scontata…
Dal romanzo È un problema (Crooked House, 1949) di Agatha Christie, che lo considerava uno dei suoi testi migliori, un giallo vecchio stile che sembra voler riprendere quella tradizione, rievocata anche dal contemporaneo Assassinio sull’Orient Express di Kenneth Branagh, molto in voga negli anni sessanta e settanta, che prevedeva ambiziose riduzioni dai romanzi della scrittrice con cast stellari e ambientazioni sfarzose. Quella del francese Paquet-Brenner è sicuramente una delle più riuscite, fedele al romanzo e alla sua dimensione socio-antropologica, ben raccontata e soprattutto ben recitata da una serie di ottimi attori alle prese con una memorabile galleria di personaggi. E il messaggio che traspare dalla soluzione dell’inghippo risulta tutt’altro che banale o datato: chi cresce in un ambiente privo di dialogo e calore umano finisce non solo col perseguire il male, bensì addirittura col non considerarlo tale, forse col non avere la consapevolezza delle proprie azioni malvagie. Buona prova di Irons, figlio di Jeremy, e ottime quelle della Close e della Anderson, quest’ultima alle prese con un personaggio sui generis. Scritto dal regista con Julian Fellows e Tim Rose Price.
