(The Wicker Man²)
Regia di Neil LaBute
con Nicolas Cage (Edward Malus), Ellen Burstyn (Sorella Summerisle), Kate Beahan (Sorella Willow), Frances Conroy (Dr. T.H. Moss), Molly Parker (Sorella Rose/Sorella Thorn), Leelee Sobieski (Sorella Honey), Diane Delano (Sorella Beech), Michael Wiseman (agente Pete), Erika-Shaye Gair (Rowan Woodward).
PAESE: USA, Germania 2006
GENERE: Horror
DURATA: 101’
Poliziotto roso dai sensi di colpa per non essere riuscito a salvare una donna e sua figlia riceve una lettera da una sua ex, ora residente sull’isoletta di Summersisle, che gli chiede aiuto per ritrovare la figlia scomparsa. Giunto sul posto, trova una società matriarcale dedita a inquietanti riti pagani. Che la piccola sia stata sacrificata?
Scritto dal regista, è l’inutile remake di The Wicker Man (1973) di Robin Hardy (con sceneggiatura di Anthony Shaffer). L’idea di far diventare la comunità di Summerisle una piccola società matriarcale era carina, ma nonostante qualche buon momento inquietante il film perde la sfida col capostipite, anche perchè facendo del protagonista uno sbirro “qualunque” (e non un devoto cristiano come nel film di Hardy) si anullano i sottotesti ironici e le frecciate satiriche sui lati oscuri della religione. Il finale rimane abbastanza scioccante, ma il film è così pieno di momenti involontariamente ridicoli (sul web è pieno di compilation di questi momenti) che alla fine è impossibile prenderlo sul serio. Cage si conferma espressivo come un paracarro, ma la sceneggiatura, che prevede che non faccia altro che correre, spaventarsi, picchiare donne e bambine cattive, non fa davvero nulla per aiutarlo. Sprecate la fotografia di Paul Sarossy e le musiche di Angelo Badalamenti. Nel finale comparsata di James Franco.
