(The Friends of Eddie Coyle)
Regia di Peter Yates
con Robert Mitchum (Eddie Coyle), Peter Boyle (Dillon), Richard Jordan (Dave Foley), Steven Keats (Jackie Brown), Alex Rocco (Jimmy Scalise), Joe Santos (Artie Van), Mitchell Ryan (Waters), Peter MacLean (Mr. Partridge), Marvin Lichterman (Vernon), Carolyn Pickman (Nancy), Margaret Ladd (Andrea), Helena Carroll (Sheila Coyle).
PAESE: USA 1973
GENERE: Poliziesco
DURATA: 102′
Per evitare la galera il criminale cinquantenne Eddie Coyle, dedito al contrabbando di armi, consegna alla polizia un piccolo gangster. Quando anche Jimmy Scalise (Rodriguez in italiano) viene incastrato, i vertici dell’organizzazione sospettano di Coyle e incaricano il suo “amico” Dillon di eliminarlo…
Dal romanzo (1970) di George V. Higgins, adattato dal produttore Paul Monash, uno dei polizieschi più affascinanti (e ingiustamente dimenticati) degli anni settanta, diretto dal regista di Bullitt (1968). Tanto quanto quest’ultimo era un film tutto “di corsa” e con poche linee di dialogo, tanto questo Eddie Coyle è sommesso e privo di azione, senza grandi scene madri ma molto parlato, attento all’introspezione e alle psicologie dei personaggi. Impregnato di un secco fatalismo che lo rende più simile a un noir, rifiuta qualsiasi manicheismo della distinzione tra buoni e cattivi (il personaggio dello sbirro Foley è uno dei più sgradevoli) e diventa un’analisi antropologica sui meccanismi che regola(va)no il sottobosco criminale di Boston, città che ospita tutte le storie di Higgins. Finale coraggioso nel rinunciare a qualsiasi catarsi. Memorabile prova del “vecchio” Mitchum, nei panni di uno sconfitto su tutta la linea che prova per una volta a fare la cosa giusta ma è destinato a soccombere. Regia asciutta, ma grande maestria tecnica (si pensi alla lunga sequenza della rapina). Ottima fotografia di Victor J. Kemper e modernissimo commento musicale di Dave Grusin. Un film da riscoprire.
