Collateral Beauty

(Collateral Beauty)

Regia di David Frankel

con Will Smith (Howard), Edward Norton (Whit), Kate Winslet (Claire), Michael Pena (Simon), Keira Knightley (Aimee), Helen Mirren (Brigitte), Jacob Latimore (Raffi), Naomie Harris (Madeleine), Ann Dowd (Sally Price), Kylie Rogers (Allison), Mary Beth Peil (la madre di Whit).

PAESE: USA 2016
GENERE: Drammatico
DURATA: 97′

CEO di un’importante agenzia di marketing, Howard si chiude in se stesso dopo la morte della figlia di sei anni. Per evitare che l’azienda fallisca a causa della sua totale apatia, i suoi tre soci provano a esautorarlo con una trovata apparentemente folle: ingaggiati tre attorucoli che interpretino con lui morte, tempo e amore, cercano di farlo per matto…

Settimo film di Frankel, campione di commediole scemotte (ma di successo: suo ad esempio Il diavolo veste Prada), qui alle prese con una sceneggiatura strappalacrime di Allan Loeb. Furbo, prevedibile, pochissimo credibile, è uno di quei film studiati a tavolino per far piangere lo spettatore. Stile ampolloso in cerca d’autore, dialoghi imbarazzanti detti da attori (sprecati) che probabilmente vorrebbero essere altrove. Sarebbe ingiusto negare che alla fine, in un modo o nell’altro, ci si emoziona, e magari si piange pure, ma è davvero troppo, troppo difficile prenderlo sul serio. Smith, convinto che il dolore si esprima storcendo la bocca e facendo le smorfie, è stucchevole. La più brava è sempre la Mirren. La canzone principale del film è Let’s Hurt Tonight dei One Republic.

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