Regia di Emanuele Scaringi
con Simone Liberati (Zero), Valerio Aprea (L’armadillo), Pietro Castellitto (Secco), Laura Morante (madre di Zero), Sofia Staderini (Camille), Claudia Pandolfi (madre di Blanka), Samuele Biscossi (Blanka), Teco Celio (Panatta, il vicino di casa), Diana Del Bufalo (Greta), Kasia Smutniak (operatrice ecologica), Adriano Panatta (sè stesso).
PAESE: Italia 2018
GENERE: Commedia
DURATA: 99′
Quando apprende la notizia della morte di Camille, suo primo grande amore, il fumettista di Rebibbia Zero si lascia andare ai ricordi. Spronato dalla propria coscienza, che ama apparirgli con le sembianze di un armadillo gigante parlante, si trova a riflettere sul passato e sulle scelte che lo hanno portato ad essere ciò che è…
Tratta dall’omonima graphic novel d’esordio (2011) del romano Michele Rech, in arte Zerocalcare, da lui adattata con Oscar Glioti, Johnny Palomba e l’attore Valerio Mastandrea (grande fan del fumetto), una bizzarra opera prima molto apprezzata alla mostra di Venezia dove è stata presentata in concorso nella sezione Orizzonti. Lo spettatore che non ha letto il libro o che non conosce l’opera di Rech si trova spesso spaesato, faticando persino a seguire la storia (e a capire certi dettagli o certe scene), ma va detto che sono difetti legati più che altro alle diverse peculiarità dei mezzi coinvolti: molti elementi del fumetto – come i continui flussi di coscienza di Zero, i molti personaggi rappresentati come animali (non solo l’armadillo) – sono stati rimossi perchè sicuramente avrebbero cozzato col realismo imposto dal mezzo cinema. Ciò che conta è che lo spirito dissacrante, disilluso e “generazionale” della carta sia rispettato, che gli attori abbiano tutti la faccia giusta per i personaggi (memorabile Castellitto Jr.), che la comicità caustica e le citazioni da nerd non siano trascurate in nome del politicamente corretto. Tutte cose che ne fanno un prodotto quasi unico rispetto agli standard della commedia made in Italy. Da vedere.
