(Dance of dead)
Regia di Tobe Hooper
con Jonathan Tucker (Jak), Jessica Lowndes (Peggy), Ryan McDonald (Boxx), Marilyn Norry (Kate), Lucie Guest (Celia), Robert Englund (The M. C.), Margot Berner (Marie), Sharon Heath (Gerri), Don MacKay (Steven), Karen Austin (Quinn), Erica Carroll (Mia).
PAESE: USA 2005
GENERE: Fantascienza
DURATA: 59′
In un futuro non molto lontano una guerra mondiale ha decimato la popolazione e diffuso epidemie e violenze (i malati vengono arsi vivi). La giovane Peggy si lascia conquistare dal ribelle Jak e finisce in una spirale di violenza senza fine di cui lei stessa diverrà parte consapevole.
Terzo episodio della prima serie di Masters of Horror, ne rappresenta forse il punto più basso. È un filmetto inguardabile, noioso e futile, adattato per lo schermo dal figlio del grande scrittore Richard Matheson, ideatore del soggetto. Vorrebbe essere una riflessione sulla società “cannibale” dei media, in realtà è solo un pietoso predicozzo che utilizza, per scioccare, le stesse armi di ciò che combatte. La storia è inverosimile, i riferimenti ad un’apocalisse nucleare o batteriologica sono tutti già visti altrove e meglio, i personaggi sono stereotipati che peggio non si può. Compiaciuto nell’uso della violenza, è nauseabondo per il modo in cui Hooper l’ha girato: è di un manierismo terrificante che accumula inquadrature e montaggi a casaccio che dovrebbero rispecchiare la confusione dei giovani protagonisti e invece lasciano solamente un effetto di mal di stomaco e di giramento di testa in chi osserva. È un film estenuante, nel senso che è così ingarbugliato che dopo appena un’ora si è stanchi morti. Ambiguo e idiota il finale. Musiche insopportabili di Billy Corgan, ex leader degli Smashing Pumpkins. Englund è di un gigionismo quasi insopportabile: riusciva ad essere più sotto le righe interpretando Freddy Krueger.
