(Death Becomes Her)
Regia di Robert Zemeckis
con Meryl Streep (Madeleine Aishton), Goldie Hawn (Helen Sharp), Bruce Willis (Ernest Menville), Isabella Rossellini (Lisle Von Rhoman), Ian Ogilvy (Chagall), Adam Storke (Dakota), Nancy Fish (Rose), Michelle Johnson (Anna), Mary Ellen Trainor (Vivian Adams), Sydney Pollack (il medico).
PAESE: USA 1992
GENERE: Grottesco
DURATA: 99’
La bionda Madeleine, sposata con il medico alcolista Ernest e ossessionata dalla bellezza e dalla paura di invecchiare, si trova tra le mani, previo lauto compenso, un elisir di lunga vita. Le cose si complicano quando rivede la rossa Helen, una ex amica cui aveva soffiato proprio Ernest, anche lei straordinariamente ben conservata…
Scritta da Martin Donovan e David Koepp, una macabra, grottesca commedia nera che irride il culto della chirurgia estetica (e dei “ritocchini”) e la paura (terrore?) di invecchiare. Certo qua e là la comicità si fa di grana grossa, ma nonostante tutto rimane un film intelligente e godibile, ben interpretato dal terzetto di testa (memorabile Willis, preso in controparte, coi baffetti e lo sguardo imbecille) e diretto con sagacia da Zemeckis. Suggestiva ambientazione temporalesca (ottima la fotografia dell’esperto Dean Cundey), azzeccate musiche retrò di Alan Silvestri e notevolissimi effetti speciali (premiati con l’Oscar) della Industrial Light and Magic di George Lucas, che permettono alla Streep di camminare col collo ruotato di 180 gradi e alla Hawn di continuare a sproloquiare contro la rivale nonostante un buco di una spanna nel ventre. Il regista Sydney Pollack appare nei panni dell’incredulo medico che visita Madeleine.
