Doctor Sleep

(Doctor Sleep)

Regia di Mike Flanagan

con Ewan McGregor (Danny Torrance), Rebecca Ferguson (Rose Cilindro), Kyliegh Curran (Abra Stone), Cliff Curtis (Billy Freeman), Zahn McClarnon (Corvo), Carl Lumbly (Dick Halloran), Bruce Greenwood (dottor John Dalton), Carel Struycken (Nonno Flick), Emily Alyn Lind (Andi Serpente), Jacob Tremblay (Bradley Trevor), Alex Essoe (Wendy Torrance), Henry Thomas (Jack Torrance).

PAESE: USA 2019
GENERE: Horror
DURATA: 153′ (180′)

Trent’anni dopo essere sopravvissuto alla furia assassina del padre Jack all’Overlook Hotel, Danny Torrance è diventato un adulto irrequieto che sfoga nell’alcol traumi e frustrazioni. Deciso a cambiare vita, si trasferisce in una nuova cittadina e inizia un percorso di riabilitazione. Dopo qualche anno viene contattato da Abra, una giovane che come lui possiede la luccicanza e ha avvertito la presenza di un gruppo di malvagi che si nutre, uccidendole, di persone col loro stesso potere…

Nel 2013 Stephen King pubblicò il romanzo Doctor Sleep, concepito come il seguito del suo terzo romanzo Shining (1977, portato al cinema nel 1980 da Kubrick con il film omonimo). Guardando questo adattamento viene da pensare che a Flanagan, anche sceneggiatore e montatore, sia stato affidato l’arduo compito di trasporre il nuovo romanzo tenendo conto sia della storia originale del 1977 che della sua celeberrima, prima trasposizione cinematografica, mai amata da King (che nel 1997 ne sceneggiò un nuovo adattamento, stavolta sotto forma di miniserie, firmato da Mick Garris) ma senz’altro potente e ancora presente nell’immaginario collettivo. Una scelta che getta il film in uno strano limbo: se infatti la lunghissima durata, soprattutto per un film dell’orrore, farebbe presupporre cieca fedeltà al romanzo (cosa che da sempre ossessiona lo scrittore di Providence quando concede i diritti dei propri best-seller), a ben vedere mancano diversi elementi del libro (alcuni anche importanti, e infatti talvolta si fatica a seguire), e il finale è assai diverso da quello cartaceo, più convenzionale. Nessuno discute il talento di Flanagan, e la delicatezza con la quale racconta i personaggi e i loro rapporti è davvero notevole (e inedita per il cinema horror odierno), eppure alla fine il film lascia abbastanza poco sia in termini di paura che di pathos, con uno scontro bene/male che si limita a un duello di superpoteri che manco la Marvel e una manciata di trovate che, forse, potevano essere approfondite meglio. Apprezzabile comunque il lavoro degli scenografi Maher Ahmad e Elizabeth Boller, che ricostruiscono in maniera maniacale l’Overlook Hotel visto nel film del 1980: i brividi kubrickiani del finale sono tutto merito loro. Ottime prove di McGregor e della Ferguson, anche se quasi sempre la giovanissima Curran ruba loro la scena. Non un brutto film, ma si poteva fare di più.

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