Lo stravagante mondo di Greenberg

(Greenberg)Locandina originale

Regia di Noah Baumbach

con Ben Stiller (Roger Greenberg), Greta Gerwig (Florence Marr), Rhys Ifans (Ivan Schrank), Jennifer Jason Leigh (Beth), Merritt Wever (Gina), Chris Messina (Phillip Greenberg), Brie Larson (Sara), Juno Temple (Muriel), Mark Duplass (Eric Beller), Jake Paltrow (Johno).

PAESE: USA 2010
GENERE: Drammatico
DURATA 106’

Ex cantante appena uscito da un esaurimento nervoso, il newyorchese Roger Greenberg va a Los Angeles per curare la casa del fratello, in vacanza in Vietnam (!) con la famiglia. Qui inizia una travagliata relazione con la giovane Florence, colf di casa Greenberg…

Scritto dal regista con l’attrice Jennifer Jason Leigh (che si ritaglia la particina di Beth), è un anomalo film indipendente che racconta una storia d’amore tra due outsiders, l’incontro di due solitudini. Già sceneggiatore di Wes Anderson, Baumbach condivide col regista de I Tenenbaum la rappresentazione dell’incomprensibilità umana e la ricerca di personaggi “fuori” dal coro, ma se ne distanzia optando per uno stile realistico, sobrio e minimalista, coadiuvato da una fotografia (Harris Savides) priva di calore che sottolinea il grigiore dell’esistenza di Greenberg. Facendo un cinema pacato e riflessivo, Baumbach entra in punta di piedi negli abissi della mente umana e cerca di dire qualcosa di nuovo sulla difficoltà delle relazioni, intese non soltanto come storie d’amore bensì, nella loro accezione più generale, come step fondamentali per interagire col prossimo e tentare, ce ne fosse il bisogno, di comprenderlo in tutte le sue sfaccettature. Nell’aderire alla perfezione al personaggio più difficile e sgradevole della sua carriera, Stiller convalida la regola secondo cui ogni grande attore comico funziona molto bene anche sul registro drammatico. Bei personaggi, bravi attori (specialmente Ifans e la Gerwig), qualche trovata geniale (come la malattia del cane Mahler) e un finale aperto che con dolcezza sfiora la poesia. Il personaggio di Greenberg, che nella sua vita “tenta di non fare niente” e ricorda molto il primo Woody Allen per come snobba il prossimo, è un personaggio decisamente complicato, ma rivela un’intelligenza di scrittura rara nel cinema americano odierno. Poliedrica e funzionale la colonna sonora.

Voto

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