Una tomba per le lucciole

(Hotaru No Haka)

Regia di Isao Takahata

PAESE: Giappone 1988
GENERE: Animazione
DURATA: 89′

In seguito all’ennesimo bombardamento di Kobe da parte degli alleati (marzo 1945), il quattordicenne Seita e la sorellina Setsuko si ritrovano senza madre e senza casa. Iniziano così ad aggirarsi nella campagna giapponese in cerca di rifugio e sostentamento, dovendo però fare i conti con un paese sull’orlo del tracollo e per il quale sembrano diventati invisibili.

Dal romanzo omonimo e semi autobiografico di Akiyuki Nosaka, uno dei più bei film d’animazione mai realizzati, scritto e diretto da Takahata che fu l’inventore di Heidi e fondò con Hayao Miyazaki il celeberrimo studio Ghibli. Caso rarissimo di film d’animazione tragico e totalmente privo di parentesi ironiche, “neorealista” perché non mostra soltanto la guerra ma l’effetto della guerra sulla gente comune, suggestivo perché basato sul parallelismo tra le lucciole, che muoiono presto perché è nella loro natura, e bambini, che muoiono presto a causa della natura violenta dell’uomo. Film controverso, soprattutto per la crudezza di alcune immagini e per la tragicità del narrato, ma anche incredibilmente delicato e gentile, straziante ma tenero, commovente senza una sola sbavatura retorica o melensa. E pieno di piccoli, grandi momenti che non si scordano. Un piccolo capolavoro pacifista che stupisce e colpisce anche dopo molte visioni. Nel 2015 in Italia è stata editata una nuova versione DVD ridoppiata e intitolata – non si sa bene perché – La tomba delle lucciole. Qualcuno sostiene che si tratti di uno dei pochi film d’animazione da non mostrare ai più piccoli; secondo noi invece è giusto farglielo vedere, ma solo se lo guarderete non loro: non lasciateli soli a conoscere le brutture umane. Imperdibile.

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