(Gwoemul)
Regia di Bong Joon-ho
con Song Kang-ho (Park Gang-du), Byeon Hie-bong (Park Hie-bong), Park Hae-il (Park Nam-il), Bae Doo-na (Park Nam-joo), Go Ah-sung (Park Hyun-seo), Paul Lazar (il medico americano), Scott Wilson (il medico americano all’obitorio), Dong-ho Lee (Se-joo), Je-mun Yun (il senzatetto).
PAESE: Corea del Sud 2006
GENERE: Fantascienza
DURATA: 119′
Qualche anno dopo un ingente sversamento di formaldeide nelle fogne, dalle acque del fiume Han sbuca un mostruoso lucertolone che inizia a seminare il panico tra gli abitanti di una grossa città. Convinto che la bestia abbia ucciso anche la figlia Hyun-seo, il pigro Gang-du si lascia andare allo sconforto, ma una notte riceve una telefonata proprio da Hyun-seo. Col padre e i due fratelli, fugge dalla struttura di quarantena e va alla ricerca della ragazzina…
Scritto dal regista con Won-jun Ha e Chul-hyun Baek, è uno dei più anomali, originali, inaspettati monster movie degli ultimi anni, molto diverso dai prodotti coevi, soprattutto americani. I suoi eroi sono gente comune, umile e di poche virtù, mentre i membri dell’esercito e della comunità scientifica – ovvero coloro che nei film USA risolvono la situazione – sono i veri mostri, colpevoli di disumanizzazione, scarsa capacità di ascolto, eccessivo servilismo verso i governi occidentali (soprattutto quello a stelle e strisce). Insomma, il film dice molto sulle idee di Bong rispetto alle vicissitudini politiche del paese in cui è nato e cresciuto. Non solo. Riesce a essere un ottimo horror fantascientifico senza sposare quasi nessuno degli stereotipi del genere cui appartiene. La sua componente più innovativa è la tenerezza di fondo, tipica del cinema del regista, che diventa pietas nel memorabile finale. Le suggestive scenografie (ponti, canali, fogne) rivelano un altro tema caro a Bong: la netta di distinzione tra coloro che vivono sotto e coloro che vivono sopra. Con 13 milioni di biglietti venduti, il film resta uno dei più grandi successi della storia del cinema coreano. Da vedere.
