Ritratto della giovane in fiamme

(Portrait de la Jeune en feu)

Regia di Céline Sciamma

con Noémie Merlant (Marianne), Adèle Haenel (Héloise), Luana Bajrami (Sophie), Valeria Golino (La contessa), Clément Bouyssou (Il battelliere).

PAESE: Francia 2019
GENERE: Sentimentale
DURATA: 119’

La giovane pittrice Marianne raggiunge una villa in Bretagna per ritrarre l’irrequieta Héloise, costretta ad uscire dal convento dopo la morte (per suicidio) della sorella e a sposare un ricco milanese che non ha mai conosciuto. Il rapporto tra le due ragazze si trasforma in qualcosa di più di una semplice amicizia…

Scritta dalla regista, classe 1980 ma già al quinto lungometraggio, una delicata, sensuale, raffinata storia d’amore al femminile che racchiude una meravigliosa riflessione sull’arte e su ciò che essa racconta sia di chi la fa sia di chi ne è protagonista. Marianne sbaglia il primo ritratto di Héloise non tanto perché non comprende l’animo del suo soggetto, quanto perché ha paura di accettare il proprio: solo quando si lascia andare come donna raggiunge la realizzazione come artista. Girato quasi interamente in interni, è un dramma da camera in cui tutto è ridotto al minimo (inquadrature, dialoghi, personaggi) per puntare all’essenza: i sentimenti vengono a galla pian piano, dolcemente, attraverso gli sguardi e i silenzi più che attraverso le parole. Per raccontare che la nascita di un amore e la nascita di un dipinto sono mosse dalla stessa ricerca, quella del bello. E cercare il bello non può mai essere una cosa sbagliata. Nemmeno se la società impone che lo sia, come nel caso di un amore omosessuale. Anche perché la società – quella di ieri come quella di oggi – impone molte cose DAVVERO contro natura, ed è emblematico a riguardo il personaggio della giovane governante che deve abortire. La scena in cui, in un letto, tocca la mano di un neonato che la accarezza, è un pezzo di grande cinema. Magico, dolente, struggente. E interpretato da un duetto (terzetto con la governante) di attrici meravigliose: l’ultima inquadratura (una tempesta di emozioni sul volto di Héloise) rivela un talento recitativo raro. I ritratti che si vedono nel film sono stati realizzati dalla pittrice Hélène Delmaire, presente sul set. Prix du scénario al Festival di Cannes 2019.

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