(Pirates of the Caribbean: On Stranger Tides)
Regia di Rob Marshall
con Johnny Depp (Jack Sparrow), Penélope Cruz (Angelica), Ian McShane (Barbanera), Geoffrey Rush (Barbossa), Kevin McNally (Joshamee Gibbs), Sam Claflin (Philip Swift), Astrid Bergès-Frisbey (Serena), Stephen Graham (Scrum), Richard Griffiths (Re Giorgio II).
PAESE: USA 2011
GENERE Avventura, Fantastico
DURATA: 137′
Finito nella ciurma del temibile Barbanera, Jack Sparrow è costretto ad accompagnarlo alla fonte dell’eterna giovinezza. Intanto Barbossa, divenuto corsaro per il governo inglese, li segue a distanza. Ma sulle tracce di quel luogo leggendario ci sono anche gli spagnoli…
Quattro anni dopo la conclusione della trilogia originale, Walt Disney Pictures e il produttore Jerry Bruckheimer tornano ai fruttuosi Pirati dei Caraibi con una sorta di spin-off ispirato al romanzo Mari Stregati di Tim Powers. Del cast “storico” restano soltanto Depp, Rush e McNally, mentre Gore Verbinski è sostituito alla regia da Rob Marshall. Cambiamenti che non giovano al franchise: il film è noioso, senza idee, ha pochissime battute riuscite (nonostante la presenza degli sceneggiatori originali, Ted Elliott e Terry Rossio) e, colpa anche di un cattivo poco affascinante, non coinvolge. Le assenze illustri (Orlando Bloom, Keira Knightley) pesano, gli innesti (Cruz, McShane, Graham) non convincono, mentre l’anonima regia di Marshall, tutta primi piani e incapace di una sola immagine suggestiva, fa rimpiangere l’ampio respiro dello stile di Verbinski. E, ancor più grave, fa sembrare un kolossal da 300 milioni di dollari un filmetto a basso budget con attori spaesati e scenografie mal sfruttate. Depp imbolsito e a tratti insopportabile, Cruz imbarazzante, McShane totalmente fuori parte. L’unico sempre magnifico è Rush nei panni di Barbossa. Bella, anche se mal sviluppata, la trovata delle sirene. A differenza degli altri tre è girato alle Hawaii invece che ai Caraibi. Pure la (solita) scena dopo i titoli di coda è brutta.
