Padroni di casa

Regia di Edoardo Gabbriellini

con Valerio Mastandrea (Cosimo), Elio Germano (Elia), Gianni Morandi (Fausto Mieli), Valeria Bruni Tedeschi (Monia Mieli), Francesca Rabbi (Adriana), Mauro Marchese (Calzolari), Lorenzo Rivola (Davide), Alina Gulyalyeva (Alina).

PAESE: Italia 2012
GENERE: Drammatico
DURATA: 86′

I fratelli romani Cosimo ed Elia, piastrellisti, accettano un lavoro sull’appennino tosco-emiliano a casa del cantante Fausto Mieli, da qualche anno lontano dalle scene per prendersi cura della moglie malata. Mentre l’ex divo prepara il concertone che potrebbe riportarlo alla ribalta, gli abitanti del paesino diventano sempre più ostili nei confronti di Cosimo ed Elia, rei di aver visto qualcosa che non dovevano vedere…

Opera seconda di Gabbriellini, ex attore (è l’indimenticato protagonista di Ovosodo di Virzì), che l’ha anche scritto con Francesco Cenni, Michele Pellegrini e lo stesso Mastandrea. Film anomalo, difficilmente inquadrabile, ha nel retroterra Twin Peaks, Peckinpah e Un tranquillo weekend di paura, ma anche un certo cinema indipendente americano di fine millennio. A Gabbriellini il merito di aver trasportato questi modelli illustri nella sonnacchiosa provincia italica per raccontarne il mutamento: da ultimo baluardo di quiete e genuinità a calderone di conflitti inesplosi e violenza. Alla fine la sceneggiatura perde qualche colpo, ma il film è apprezzabile per lo stile sobrio e contemplativo, per la capacità, soprattutto nella prima ora, di creare un’atmosfera inquietante senza mostrare nulla di pauroso, per l’abilità – rara nel cinema italiano odierno – di frullare i generi con disinvoltura. Ottimo quartetto di attori tra i quali spicca un Morandi raramente così sgradevole che un po’ fa sé stesso e un po’ fa il suo opposto. Musiche di Stefano Pilia e Gabriele Roberto, mentre le canzoni che canta Mieli/Morandi sono opera di Cesare Cremonini. Troppo anticonvenzionale e pessimista per avere successo.

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