The road – La strada

(The road)

Regia di John Hillcoat

con Viggo Mortensen (il padre), Kodi Smit-McPhee (il figlio), Charlize Theron (la madre), Robert Duvall (il vecchio), Guy Pearce (il veterano).

PAESE: USA 2009
GENERE: Fantascienza
DURATA: 112′

In un futuro post apocalittico, in cui il mondo è divenuto un posto oscuro, deserto e malvagio, un padre tenta di portare il figlio verso una salvezza che, forse non esiste più…

Tratto dal bellissimo romanzo di McCarthy, vincitore del Pulitzer, questo The Road (scritto da Joe Penhall)è un piccolo capolavoro del genere fantascientifico e del sottogenere del film apocalittico. La mancata distribuzione italiana rimane un enigma, oppure l’ennesima prova che il pubblico italiano non riesce a sormontare i propri limiti dettati dagli stereotipi hollywoodiani. Quello che molti critici (e molti distributori) non hanno compreso è che il film non è affatto un’opera brutalmente pessimista: è invece la simbologia di una speranza flebile ma viva che può evitare l’estinzione degli esseri umani, incarnata dall’amore di un padre che tenta di donare un mondo migliore al figlio. La dimensione politica è particolarmente accesa: McCarthy, nel bellissimo finale in cui il bambino scopre che anche il mare è ormai una distesa grigia e fumosa, sembra suggerire che l’unico modo per risollevare le nostre sorti sta nel ritrovare fiducia in quei pochi esseri umani che, nonostante il disfacimento, tali rimangono. Pescando da Romero, attingendo da Matheson, il bravo Hillcoat mostra di saper creare immagini originali e suggestive, che molto fedelmente richiamano il clima allucinato (e soltanto descritto) del libro. La musica di Nick Cave è molto interessante, la fotografia dominata dal grigio (che a volte lo fa sembrare un film in bianco e nero) di Javier Aguirresarobe rispecchia il grigiore in cui è sprofondata l’umanità. Qualcuno ha criticato l’uso dei flashback, accusandoli di smorzare l’atmosfera senza via di fuga della storia: in realtà, sono fondamentali per contribuire alla creazione del clima allucinato (e terribile) della pellicola. E’ uno dei film più struggenti sul rapporto padre- figlio.

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