(Gerald’s Game)
Regia di Mike Flanagan
con Carla Gugino (Jessie Burlingame), Bruce Greenwood (Gerald Burlingame), Carel Struycken (Moonlight Man), Henry Thomas (Tom Mahout), Kate Siegel (Sally Mahout), Chiara Aurelia (Jessie Burlingame a dodici anni).
PAESE: USA 2017
GENERE: Horror
DURATA: 103′
Nel tentativo di ravvivare la loro relazione, Gerald e Jessie Burlingame decidono di passare un weekend, da soli, nella loro casa sul lago. Dopo aver ammanettato la moglie al letto per un gioco erotico, Gerald ha un infarto e stramazza a terra, lasciando di fatto Jessie prigioniera. Mentre cerca di sopravvivere (alla situazione, ma anche a un cane randagio famelico e a un misterioso uomo mostruoso che appare soltanto di notte), Jessie avrà modo di ragionare su sè stessa e fare luce su un trauma che si porta dietro sin da ragazzina…
Prodotta e distribuita da Netflix, è la prima trasposizione cinematografica (pardon, televisiva) dell’omonimo, apprezzato romanzo (1992) di Stephen King, adattato dal regista con Jeff Howard. Se si sospende l’incredulità e si prendono per buone una serie di trovate piuttosto inverosimili (a partire da quella di partenza: è davvero così difficile liberarsi da un letto di legno?), il film regala parecchie emozioni che lasciano il segno, anche perchè Flanagan è bravo a mettere in immagini un romanzo quasi tutto ambientato nella testa della protagonista e dunque, per certi versi, infilmabile: ci riesce duplicando i personaggi e inventandosi una serie di passaggi particolarmente inquietanti nei quali è davvero difficile distinguere il sogno dalla realtà. Non solo: come il libro, o forse addirittura più del libro, è un’opera femminista che racconta in maniera originale e mai demagogica la prigionia – fisica o metaforica – della donna. In fondo, Jessie si scopre davvero libera solo quando si accorge di poter fare a meno degli uomini, quelli che fanno parte del suo passato (il padre), del suo presente (Gerald) e, perchè no, del suo futuro. Ottima prova della Gugino, per 3/4 di film legata al letto, disidratata, ferita, spaventata, sanguinante, e grande prova di Greenwood che spesso le ruba la scena. Un buon horror che è anche qualcosa di più.