Fuori di cresta

(SLC Punk!)

Regia di James Merendino

con Matthew Lillard (Steven “Stevo” Levy), Michael Goorjian (Bob), Annabeth Gish (Trish), Jennifer Lien (Sandy), Christopher McDonald (il padre di Stevo), Devon Sawa (Sean), Jason Segel (Mike), Adam Pascal (Eddie), Til Schweiger (Mark), James Duval (John the Mod), Summer Phoenix (Brandy).

PAESE: USA 1998
GENERE: Commedia drammatica
DURATA: 97’

Salt Lake City, 1985. Stevo e il suo amico Bob sono due punk che cercano di sfuggire alla routine e ad un futuro preconfezionato praticando l’anarchia. Feste, risse, concerti e sbronze colossali sono il loro pane quotidiano. Quanto durerà? O meglio, quanto ci metterà il “sistema” ad inglobare anche loro?

Scritto e diretto da Merendino, che conosce bene la materia trattata (fu lui stesso un giovane punk nella Salt Lake City degli anni ottanta), un buon film che riflette su cosa sia la ribellione giovanile e sul perché sia destinata, se non a fallire, a trasformarsi in qualcosa di diverso: questi giovani punk sono arrabbiati, disagiati, atrocemente sopra le righe, ma alla fine la scelta è tra morire giovani o, citando nientemeno che il Batman di Nolan, vivere abbastanza a lungo da diventare i “cattivi”. La società, insomma, non ti permette di essere punk per tutta la vita. Ma nemmeno Hippy, come dimostrano i genitori di Stevo, ex promotori dell’amore libero e del pacifismo diventati yuppies reaganiani: alla fine, volente o nolente, il sistema ti ingloba. Puoi dire che ora lo stai combattendo dall’interno, certo, ma è davvero così? La critica l’ha ben presto liquidato come un emulo di Trainspotting all’americana, e sicuramente Merendino si è ispirato a Boyle sia a livello stilistico (voce narrante che rompe la quarta parete, uso del fermo immagine, montaggio vorticoso) che concettuale (alla fine anche Stevo, come Renton, “sceglie la vita”); ma il suo film rimane godibile e sincero, nonché una delle pochissime testimonianze non auto-celebrative sull’inevitabile tramonto del punk come stile di vita. Rabbioso, ipercinetico, ma anche divertente e commovente. Ottima squadra di giovani attori in parte. Colonna sonora per cultori che comprende, tra gli altri, Ramones, Vandals, Specials, Dead Kennedys, Exploited, Blondie, The Stooges, Velvet Underground. Nel 2016 ne è uscito un inaspettato sequel, inedito in Italia, dal titolo Punk’s Dead. 

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