Regia di Luigi Zampa
con Alberto Sordi (Amedeo Battipaglia), Claudia Cardinale (Carmela), Corrado Olmi (don Anselmo), Riccardo Garrone (Giuseppe Bartone), Tano Cimarosa (emigrante italiano), Angelo Infanti (protettore), Mario Brega (cameriere italiano a Brisbane).
PAESE: Italia 1971
GENERE: Commedia
DURATA: 107’
Dopo anni di solitudine, l’emigrato in Australia Amedeo scrive alla bella calabrese Carmela per incontrarla e prenderla in sposa. Ma, preoccupato del proprio aspetto poco sensuale, manda in Italia la foto di un amico dongiovanni. La poveretta – che in realtà fa la prostituta – giunge in Oceania, e Amedeo si finge l’amico bello per avere il tempo di farla innamorare di lui…
Scritta da Rodolfo Sonego col regista, è una commedia drammatica che tratteggia, con scrupoli di realismo storico, il mondo dell’emigrazione italiana all’estero. Lo fa raccontando le “tragedie di uomini ridicoli” che tentano il grande salto ma approdano “veristicamente” al fallimento, uomini che, alla nostalgia di casa, devono aggiungere la solitudine dello straniero, l’impossibilità di affermarsi e la mancanza di qualsiasi aiuto esterno. E, sottolinea il personaggio della Cardinale, in Italia non è che vada meglio: la miseria è misera in ogni parte del mondo. Il film scivola un po’ troppo spesso nel patetico, e la parte centrale è debole rispetto a prologo ed epilogo, ma rimane una storia italiana a tutti gli effetti, uno spietato squarcio della triste condizione umana. Si ride, ma si ride amaro. E il finale – in cui i protagonisti si accorgono che “ci si deve accontentare” – è uno dei più passi più tristi e crudeli di tutto il cinema “leggero” di Zampa. David di Donatello meritato alla Cardinale, ma Sordi, azzeccando un ennesimo “sfigato” dei nostri tempi, è così bravo che riesce a trasmette col suo volto imbarazzato l’ineluttabilità dell’essere nati poveri e non bellissimi. Che, purtroppo, in questo mondo sembra la cosa più negativa di tutte. Musiche di Piero Piccioni.
