Aquarius – Stagione 1

(Aquarius)

aquariusRegia di registi vari

con David Duchovny (Sam Hodiak), Grey Damon (Brian Shafe), Gethin Anthony (Clarles Manson), Emma Dumont (Emma Karn), Claire Holt (Charmain Tully), Michaela McManus (Grace Kern), Brian F. O’Byrne (Ken Karn), Chance Kelly (Cutler), Ambyr Childers (Sadie), Milauna Jackson (Kristin Shafe), David Meunier (Roy), Jodi Harris (Opal).

PAESE: USA 2015
GENERE: Poliziesco
DURATA: 40′ a episodio (13 episodi)

Hollywood, 1967. Lo scafato detective Hodiak della omicidi cerca di rintracciare la figlia adolescente di una sua ex, moglie di un pezzo grosso della politica. Con l’aiuto del suo giovane partner Shafe (che lavora sotto copertura su un massiccio traffico di droga e ha sposato una donna di colore), scopre che la giovane è stata plagiata da Charles Manson, carismatico musicista che gestisce una comune hippy per nascondere alcuni loschi affari. Attorno a loro, l’America conosce grossi mutamenti tra tensioni razziali, nascenti proteste contro la guerra in Vietnam, politici corrotti che spianano la strada a politici di dubbia moralità…

glassesjpgIdeata da John McNamara per NBC, una notevolissima serie poliziesca che racconta un periodo molto particolare per la società USA. Pur significative come apologo sulla banalità del male, le vicende di Manson e adepti non sono che un pretesto per puntare all’affresco d’epoca e riflettere su temi caldi come il razzismo, i diritti civili, il sessismo, l’omofobia, la guerra, il potere della stampa. Mentre avanza il canovaccio inerente a Manson (che porterà, nella seconda stagione, alla fedele ricostruzione del suo delitto più noto), Hodiak e Shafe affrontano molti casi narrativamente minori ma emblematici a livello socio-politico. Duchovny, servito da dialoghi fantastici, centra un altro personaggissimo dopo il Mulder di X-Files e l’Hank Moody di Californication: cinico, disilluso ma perennemente con la battut(on)a pronta, picchia duro ma è anche mosso da una forte fibra morale che nasconde il pensiero degli autori. Bei personaggi, ottima sceneggiatura e la capacità di scagliarsi contro qualunque tipo di pregiudizio senza mai diventare retorico o, peggio, demagogico. Notevole Anthony nel dare verità al suo Manson, per la prima volta rappresentato non “soltanto” come uno psicopatico ma come uno psicopatico affabulatore, freddo, calcolatore, capace di una raffinata intelligenza criminale. L’ottima fotografia da alla serie il tono di una vecchia cartolina sbiadita, la straordinaria colonna sonora (pensate a una canzone in voga nei ’60? C’è!) rapisce e convince. Nonostante uno stile classico e tutto sommato lineare – in controtendenza con le mode delle serie TV di oggi – è un prodotto fatto davvero molto, molto bene. Non tutto ciò che viene narrato è credibile, ma che classe! La seconda stagione sarà anche l’ultima. Peccato.

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