Frank Costello faccia d’angelo

(Le samourai)

Regia di Jean-Pierre Melville

con Alain Delon (Jef Costello), Francois Périer (il commissario), Nathalie Delon (Jane Lagrange), Cathy Rosier (la pianista), Jean-Pierre Posier (Olivier Rey), Jacques Leroy (il killer), Catherine Jourdan (la guardarobiera), Michel Boisrond (Wiener), André Salgues (il meccanico), Robert Favart (il barista).

PAESE: Francia 1967
GENERE: Noir
DURATA: 107′

Dopo aver freddato il padrone di un night club, il solitario sicario Jef Costello (Frank nella versione italiana) si ritrova braccato dalla polizia e dai suoi ex datori di lavoro. Un ultimo omicidio potrebbe forse salvarlo, ma lui preferisce andare in contro alla morte.

Dal romanzo The Ronin di Goan McLeod, adattato dal regista. Un noir secco ed asciutto in cui Melville, portando all’estremo il suo minimalismo geometrico, finisce per abbandonare il consueto realismo e sfociare nell’astratto. Fa economia di tutto: nomi, dialoghi, personaggi, inquadrature. Anti-spettacolare e anti-romantico, è probabilmente il suo film più distante dai canoni del poliziesco americano, da sempre sua fonte di ispirazione. Il risultato è un’opera anomala, unica nel suo genere, che riflette sulla solitudine umana – tema caro al regista, pur da sempre celato sotto le trame poliziesche – e su un rigido determinismo che non lascia scampo. Anche se qui, rispetto ai film precedenti, è forse possibile una redenzione: Costello è il primo cattivo melvilliano a interrogarsi sulla legittimità del proprio operato. Memorabile Delon, impassibile alla Buster Keaton, alle prese con un personaggio difficile perché, in perfetto stile Melville, racconta i propri pensieri coi piccoli gesti, con gli sguardi, piuttosto che con le parole. Le sequenze ambientate nel suo spoglio appartamento, popolato soltanto da lui e da un uccellino cinguettante, sono qualcosa di davvero struggente. Ottima fotografia del grande Henri Decae, che utilizza quasi soltanto scale di grigi e trasforma il colore in una sorta di bianco e nero a colori. Titolo italiano di rara stupidità (Frank Costello era un gangster americano – raccontato anni dopo da Scorsese col suo The Departed). La citazione iniziale del Bushido è fasulla, inventata dallo stesso Melville. Film indimenticabile.

Condividi su
Questa voce è stata pubblicata in 1971 - 2000, Genere Noir e contrassegnata con , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , . Contrassegna il permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *