Bloodride – Stagione 1

(Bloodride)

Durante un’infinita notte buia e tempestosa, su un inquietante autobus guidato da un inquietante autista viaggiano misteriosi personaggi, che a turno saranno protagonisti di sei storie spaventose.

PAESE: Norvegia 2020
GENERE: Horror, grottesco
DURATA: 6 episodi da 30′ circa

con Bjorn Birch (l’autista dell’autobus).

episodio 1 – Il sacrificio più grande, regia di Geir Henning Hopland, con Ine Marie Wilmann (Molly), Emma Spetalen Magnusson (Katja), Bjornar Lisether Teigen (Leon). Dopo il trasloco dalla città alla campagna, una famigliola (con cane) scopre che i nuovi vicini hanno coi loro animali da compagnia un rapporto decisamente particolare.

episodio 2 – Tre fratelli matti, regia di Atle Knudsen, con Erlend Rodal Vikhagen (Erik), Benjamin Helstad (Otto), Harald Thompson Rosenstrom (George). Appena uscito da una struttura psichiatrica, il giovane Erik si fa convincere dai due fratelli a fare una gita al vecchio cottage di famiglia. Le cose prendono una piega inaspettata.

episodio 3 – Uno scrittore malvagio, regia di Geir Henning Hopland, con Dagny Backer Johnsen (Olivia), Simen Bostad (Marcus), Henrik Rafaelsen (Alex), Synnove Macody Lung (Annelise). Mentre frequenta un corso di scrittura, la giovane Olivia si ritrova catapultata in un incubo.

episodio 4 – Topi da laboratorio, regia di Geir Henning Hopland, con Stig Amdan (Edmund), Anna Bache-Wiig (Iselin) Trond Teigen (Philip), Kingsford Siayor (Abdi). Durante una cena coi suoi collaboratori, un industriale scopre di essere stato derubato da uno di loro. Farà di tutto per stanare il colpevole.

episodio 5 – La vecchia scuola, regia di Atle Knudsen, con Ellen Bendu (Sanna), Ingunn Oyen (Agda), Torfinn Nag (Jager). Fresca assunta, la giovane maestra Sanna scopre che la piccola scuola del paese in cui lavora fu teatro di eventi terribili.

episodio 6 – L’elefante nella stanza, regia di Geir Henning Hopland, con Karl Vidar Lende (Paul), Rebekka Jinge (Kristin), Nader Khademi (William), Silje Storstein (Helene), Marianne Jonger (Martha). A una festa aziendale in maschera, due nuovi assunti fanno comunella per scoprire la verità dietro un tragico evento accaduto qualche mese prima.

Creata da Kjetil Indregard e Atle Knudsen, prodotta da Netflix, è una piccola serie horror (?) norvegese in sei episodi che racconta sei storielle diverse, auto-concluse, accomunate dal colpo di scena finale e da una massiccia dose di ironia che irride molti miti delle società occidentali: carrierismo, sudditanza al potere, culto del Dio denaro, incapacità di distinguere realtà e fantasia, attitudine a sentirsi sempre più intelligenti degli altri. Insomma, definirla una serie horror è quantomeno riduttivo: è piuttosto una raccolta di brevi parabole profondamente morali. Siamo lontani dal capolavoro, certo, ma il livello è mediamente buono, e non ci sono episodi più o meno riusciti di altri. Senza contare che riuscire a confezionare in un tempo così ristretto (dai 25′ ai 30′) una storia che sia a) inquietante, b) auto-conclusa, c) simbolica, non è cosa affatto facile. Ci riesce grazie a una scrittura sagace e beffarda e, nondimeno, ad una regia che, pur senza mai abbandonare i clichè tipici del genere, sa come tenere incollato allo schermo lo spettatore. La “gita” in autobus che apre le sei puntate trasuda horror anni ottanta e novanta da tutti i pori. Una serie veloce e poco impegnativa (che, attenzione, non vuol dire poco impegnata), adatta a chi magari non ha molto tempo da dedicare alla TV ma cerca comunque un intrattenimento fanta-orrorifico di buona qualità.

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