È stato il figlio

Regia di Daniele Ciprì

con Toni Servillo (Nicola Ciraulo), Giselda Volodi (Loredana), Fabrizio Falco (Tancredi), Aurora Quattrocchi (nonna Rosa), Benedetto Ranelli (nonno Fonzio), Giacomo Civiletti (Giovanni), Nino Scardina (il signor Pino), Gino Carista (il prete), Mauro Spitaleri (avvocato Modica), Piero Misuraca (Masino), Alessia Zammitti (Serenella), Martino Meuli (il prefetto).

PAESE: Italia 2012
GENERE: Grottesco
DURATA: 91′

Quando il destino (si fa per dire) gli porta via la figlioletta secondogenita, l’operaio siculo Nicola Ciraulo tenta la strada del risarcimento pubblico. Dopo lunghe peripezie burocratiche la somma arriva, ma gli equilibri della famiglia (padre, madre, figlio e nonni) sembrano difficili da mantenere…

Primo film di Ciprì senza Maresco, che l’ha anche scritto con Massimo Gaudioso, dal romanzo omonimo di Roberto Alajmo. È un grottesco, tragicomico, amarissimo apologo sulla miseria umana, condito da molte riflessioni sulle magagne della società italiana odierna (patriarcato, culto ossessivo della famiglia, ricerca spasmodica di uno status symbol, incapacità dello stato di attenuare la burocrazia). Più che filmici, i modelli di Ciprì sono letterari: nella storia di questo ominicchio che, senza alcuna lungimiranza, cerca il riscatto sociale attraverso l’effimero acquisto di un bene non necessario, è facile trovare molti riferimenti all’opera di Verga, soprattutto ai romanzi I malavoglia (1881) e La roba (1880). Si ride, si piange, si resta con una cupa sensazione di malessere. Qualsiasi lettura le si voglia dare, l’ultima inquadratura è un bel pugno nello stomaco. Il clima di asfissiante assurdità che si respira per tutto il film è amplificato dalla giallastra fotografia dello stesso Ciprì e dalla maestosa prova di Servillo, napoletano che qui recita con disinvoltura in siciliano stretto, in uno dei personaggi più sgradevoli della sua carriera. Bravissimi anche gli altri. Presentato a Venezia, il film ha vinto il Premio Osella per il miglior contributo tecnico. Da vedere.

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