(McCabe & Mrs. Miller)
Regia di Robert Altman
con Warren Beatty (John McCabe), Julie Christie (Constance Miller), René Auberjonois (Sheehan), William Devane (L’avvocato), John Schuck (Smalley), Corey Fisher (Mr. Elliot), Bert Remsen (Bart Coyle), Shelley Duvall (Ida Coyle), Keith Carradine (il cowboy).
PAESE: USA 1971
GENERE: Western
DURATA: 131′
Agli inizi del novecento, un baro e una prostituta si mettono in società per gestire una casa di tolleranza. Le cose vanno a gonfie vele fino a quando una grossa società, fiutato l’affare, vuole comprare tutto. Lui non ci sta.
Dal romanzo di Edmund Naughton, adattato da Altman con Brian McKay. Un western malinconico e demistificatorio ben lontano dal romanticismo dei classici che anticipa di almeno vent’anni il canto del cigno del genere, Gli spietati di Eastwood. I pistoleri diventano businnes man, si spara spesso alle spalle e per futili motivi, la cifra dominante del linguaggio è il turpiloquio, i corpi degli eroi (?) ruttano, fetono, scopano tutto quello che trovano, bevono l’impossibile. Le donne ci vedono lungo, ma sono destinate comunque a fallire per colpa delle loro controparti maschili. Nonostante la grande modernità stilistica e la capacità di rivoltare gli stereotipi in maniera beffarda (si veda come rilegge la liturgia del duello finale), il film fu ripudiato più o meno da tutti: pubblico, critica, addetti ai lavori (John Wayne lo definì un “film corrotto”). In realtà, oltre che per i pregi di cui sopra, si fa apprezzare ancora oggi per le ottime interpretazioni, per la meravigliosa colonna sonora (tre canzoni di Leonard Cohen) e per la precisa e innevata fotografia del grande Vilmos Zsigmond. La Christie portò a casa una nomination ai premi Oscar.
