Johnny Stecchino

Regia di Roberto Benigni

con Roberto Benigni (Dante Ceccarini/Johnny Stecchino), Nicoletta Braschi (Maria), Paolo Bonacelli (lo Zio), Franco Volpi (il Ministro), Ivano Marescotti (Dottor Randazzo), Turi Scalia (Bernardino Cataratta), Loredana Romito (Gianna), Alessandro De Santis (Lillo), Salvatore Borgese (Ignazio), Ignazio Pappalardo (don Filippo Cozzamara), Tony Sperandeo (mafioso), Vito Zappalà (Maresciallo).

PAESE: Italia 1991
GENERE: Comico
DURATA: 122′

Il mite Dante, che di mestiere fa l’autista d’autobus per disabili, possiede una straordinaria somiglianza con il gangster Johhny Stecchino, costretto a nascondersi dopo essere diventato pentito. Maria, la donna di Johnny, incontra Dante per caso ed elabora un piano per salvare il compagno dalla vendetta di Cosanostra…

Scritto da Benigni con Vincenzo Cerami, uno dei film più celebri del comico toscano. Meno gag che in passato ma una migliore struttura del racconto, capacità di graffiare sulla società italiana e sulla politica, volontà di pennellare la storia d’amore fra Dante e Maria senza banali sentimentalismi. La regia non è quasi mai all’altezza delle gag e l’ultima mezz’ora il gioco degli equivoci stanca, ma Benigni convince dal punto di vista della performance attoriale: i modelli sono Totò, Charlie Chaplin e i fratelli Marx (prontamente citati nella scena “dello specchio”), ma la sua comicità si rivela assolutamente originale e fresca, soprattutto se si guarda al panorama del cinema comico italiano dei primi anni novanta dominati da Vanzina & Co. Memorabile la gag sul traffico.

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