(The Producers)
Regia di Mel Brooks
con Zero Mostel (Max Bialystock), Gene Wilder (Leo Bloom), Dick Shawn (Lorenzo St. Dubois), Kenneth Mars (Franz Liebkind), Christopher Hewett (Roger De Bris), Lee Meredith (Ulla), Estelle Winwood (Stringimi e straziami).
PAESE: USA 1968
GENERE: Commedia
DURATA: 88′
Produttore fallito si fa finanziare uno spettacolo da ricche vecchiette con l’obbiettivo di farne un clamoroso fiasco e non restituire i soldi raccolti per produrlo. Dopo aver scelto il copione più brutto di sempre, scritto da un nazista innamorato del fuhrer, si apprestano all’insuccesso. Ma la prima di Primavera per Hitler sarà un trionfo.
Esordio registico di Mel Brooks, che si portò a casa un inaspettato premio Oscar per la miglior sceneggiatura originale. Dopo un avvio un po’ lento, il film decolla con l’entrata in scena di Franz Liebkind (Mars, il futuro poliziotto di Frankenstein Junior), uno dei personaggi più assurdi e politicamente scorretti mai visti al cinema. Satireggia con garbo il mondo del teatro e pennella una serie di gag e battute notevoli che hanno retto piuttosto bene la prova del tempo. Impagabile la scena dei casting, in cui un centinaio di attori terrificanti si presenta coi baffetti per avere la parte di Hitler. Dopo una breve parte in Gangster Story Wilder è finalmente promosso a (co)protagonista, ma la scena gliela ruba spesso l’indimenticato Mostel, comunista, ex perseguitato dal maccartismo (il suo era uno dei nomi scritti sulla celebre lista nera di Hollywood) cui Brooks rende finalmente giustizia. Nel 2001 il regista ne trasse uno spettacolo teatrale che nel 2005, a sua volta, divenne un film con Uma Thurman, Matthew Broderick, Will Ferrell e Nathan Lane (già interpreti a Broadway). Titolo italiano nullo.
