007 – Pierce Brosnan

Goldeneye

(GoldenEye)

Regia di Martin Campbell

con Pierce Prosnan (James Bond), Izabella Scorupco (Natalya Simonova), Sean Bean (Alec Trevelyan), Famke Janssen (Xenia), Gottfried John (Generale Ourumov), Joe Don Baker (Jack Wade), Judi Dench (M), Samantha Bond (Moneypenny), Desmond Llewelyn (Q), Alan Cumming (Boris), Robbie Coltrane (Valentin Zukowsky).

PAESE: GB 1995
GENERE: Spionaggio
DURATA: 129′

Mentre indaga su un gruppo di russi rinnegati che vogliono prendere il controllo di un satellite, James Bond si ritrova in fuga con la bella Natalya Simonova. Scoprirà che a capo dei cattivi c’è una sua vecchia conoscenza che lui stesso era certo di aver visto morire…

17esimo Bond, poco originale a livello narrativo – la storia è uguale a quella di tanti altri – ma decisamente riuscito sul piano del ritmo. Il merito è senza dubbio di Cambell, molto abile con le sequenze d’azione. Ne citiamo almeno tre: il bungee jumping iniziale dalla diga, l’inseguimento in carro armato per le strade di San Pietroburgo e la lotta finale sull’antenna. Dopo la svolta farsesca dello 007 di Moore e quella seriosa di Dalton, Brosnan è un Bond brillante e ironico che ricorda da vicino quello di Connery. Per la prima volta il ruolo di M è ricoperto da una donna (Judi Dench, che rimarrà anche quando lo smoking di Bond passerà a Daniel Craig dieci anni dopo). L’assassina sadica della Janssen è un villain che non si scorda. La canzone omonima, udibile sui suggestivi titoli di testa che ripercorrono visivamente il crollo dell’URSS, è scritta da Bono e The Edge degli U2 e cantata da Tina Turner.
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Il domani non muore mai

(Tomorrow Never Dies)

Regia di Roger Spottiswoode

con Pierce Brosnan (James Bond), Michelle Yeoh (Wai Lin), Jonathan Pryce (Elliot Carver), Teri Hatcher (Paris Carver), Judi Dench (M), Samantha Bond (Moneypenny), Desmond Llewelyn (Q), Joe Don Baker (Jack Wade), Ricky Jay (Henry Gupta), Vincent Schiavelli (Dr. Kaufman), Gotz Otto (Stamper).

PAESE: GB 1997
GENERE: Spionaggio
DURATA: 119′

Una misteriosa nave stealth attacca un sottomarino uccidendo tutti gli occupanti. Dietro l’attentato c’è il magnate delle telecomunicazioni Elliot Carver, che tenta di soggiogare il mondo attrverso i media ed è sposato con una ex fiamma di James Bond…

Secondo Bond di Brosnan, meno riuscito del precedente GoldenEye (anche perché Spottiswoode non è Campbell) ma comunque godibile e brillante. Questo 007 bidimensionale e fin troppo sicuro di se è bilanciato da un cattivo decisamente riuscito che introduce un tema nuovo e assai attuale: il potere dei media nello smuovere gli equilibri politici mondiali. Come sempre accaduto nei film degli ultimi anni la Bond Girl non è una donzella indifesa ma una donna tosta che sa badare a se stessa. Tra le sequenze da ricordare l’inverosimile quanto adrenalinica fuga in motocicletta per le strade di Saigon.

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Il mondo non basta

(The World is not Enough)

Regia di Michael Apted

con Pierce Brosnan (James Bond), Sophie Marceau (Elektra King), Robert Carlyle (Renard), Denise Richards (Christmas Jones), Judi Dench (M), Robbie Coltrane (Valentin Zukowsky), Samantha Bond (Moneypenny), Desmond Llewelyn (Q), John Cleese (R,), Maria Grazia Cucinotta (Giulietta Da Vinci).

PAESE: GB 1999
GENERE: Spionaggio
DURATA: 128′

Quando il banchiere King, amico personale di M, viene ucciso da una bomba dentro il quartier generale dell’MI6, Bond è incaricato di proteggerne la figlia Elektra e di scoprire il mandante dell’attentato. Scoprirà un losco giro d’affari nato intorno alla costruzione di un oleodotto che dall’Asia dovrebbe portare petrolio in occidente…

Terzo Bond con Brosnan, né migliore né peggiore dei primi due, ovvero: poche idee ma buon ritmo. Bond è sempre più bidimensionale e fumettistico, ma alcuni personaggi di contorno acquistano uno spessore inedito (ad esempio la M di Judi Dench) e i temi si adeguano all’attualità: dopo aver parlato del potere dei media ne Il domani non muore mai, stavolta si riflette sulle furberie occidentali in merito al controllo petrolifero. Ultimo film per Llewelyn, interprete di Q sin dai tempi di From Russia With Love e mancato nel 1999 per un incidente d’auto. Fa comunque in tempo a presentare il suo erede, interpretato da John Cleese, e a sparire (presagio nefasto) letteralmente sotto terra. La nostra Maria Grazia Cucinotta è protagonista di una delle scene più riuscite del film, l’iniziale inseguimento sul Tamigi con finale esplosivo su mongolfiera.
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La morte può attendere

(Die Another Day)

Regia di Lee Tamahori

con Pierce Brosnan (James Bond), Halle Berry (Jinx), Toby Stephens (Gustav Graves), Rosamund Pike (Miranda Frost), Rick Yune (Zao), Michael Madsen (Damian Falco), Judi Dench (M), John Cleese (Q), Samantha Bond (Moneypenny), Madonna (Verity), Will Yun Lee (Colonnello Tan-Sun Moon).

PAESE: GB 2002
GENERE: Spionaggio
DURATA: 133′

Dopo essere stato incastrato durante una missione ed essersi fatto 14 mesi di prigionia in Korea del Nord, Bond ritrova la libertà e cerca vendetta. Il suo nemico sembra essere il magnate Gustav Graves, trafficante di diamanti…

Ventesimo film della saga prodotta da EON Pictures, il quarto (ed ultimo) con Brosnan nei panni dell’agente con licenza di uccidere. Una baracconata senz’anima girata come uno spot pubblicitario in cui Tamahori abbonda con movimenti a schiaffo e inutili quanto terrificanti rinvelocizzazioni e Brosnan, un po’ troppo vecchio per la parte, si muove tra battute improponibili (il corteggiamento della Berry ha del ridicolo: “che bel panorama!”) e turgidi sguardi sexy che hanno evidentemente fatto il loro tempo. Il contesto politico è serio – si parla dei cosiddetti blood diamonds e della delicata situazione della Corea del Nord – ma anch’esso è trattato con approssimazione e sufficienza. Primo film della saga senza lo scomparso Desmond Llewelyn nei panni di Q, sostituito da John Cleese. Persino la canzone omonima, cantata da Madonna (che si ritaglia un vacuo cameo come maestra di spade), si fa notare per l’inadeguatezza.

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