(Narcos)
regia di registi vari
con Pedro Pascal (Xavier Pena), Damian Alcazar (Gilberto Rodriguez), Francisco Denis (Miguel Rodriguez), Matias Varela (Jorge Salcedo), Alberto Amman (Pacho), Pepe Rapazote (Chepe Santacruz), Michael Stahl-David (Chris Feistl), Matt Whelan (Daniel Van Ness), Kerry Bishè (Christina Jurado), Arturo Castro (David Rodriguez).
PAESE: USA 2017
GENERE: Poliziesco
DURATA: 45′ – 50 (episodio)
Dopo la morte di Escobar (e, di conseguenza, all’assenza di un personaggio “forte” come il più ricco e noto narcotrafficante di tutti i tempi), alto era il rischio di girare una terza stagione buona ma non all’altezza delle due precedenti. E invece la scommessa è decisamente vinta. Le vicende del cartello di Cali, i cui quattro soci si proclamavano gentiluomini in – finta – contrapposizione alla disumanità di Escobar – sono narrate con la perizia e lo stile policromo già visto nelle precedenti stagioni. Basta attentati e omicidi di poliziotti: adesso i Narcos fanno affari direttamente coi presidenti. L’unica cosa non vera della serie è che Pena sia tornato in Colombia dopo Escobar, ma il suo personaggio è ben inserito nelle vicende reali. Ottimi i nuovi personaggi – bellissimo quello del tecnico della vigilanza Salcedo, realmente esistito – e ancora una volta perfetto il racconto antropologico su un mondo così assurdo da sembrare fittizio. E invece è tutto atrocemente, terribilmente vero.
