Amici miei – Atto II°

Regia di Mario Monicelli

con Ugo Tognazzi (conte Lello Mascetti), Adolfo Celi (il Sassaroli), Gastone Moschin (il Melandri), Philippe Noiret (il Perozzi), Renzo Montagnani (il Necchi), Milena Vukotic (Alice Mascetti), Franca Tamantini (Carmen Necchi), Paolo Stoppa (Savino Capogreco, lo strozzino), Yole Marinelli (l’amante del Perozzi), Alessandro Haber (Paolo, il vedovo), Angela Goodwin (la moglie del Perozzi), Domiziana Giordano (Noemi Bernocchi), Tommaso Bianco (il fornaio).

PAESE: Italia 1982
GENERE: Commedia
DURATA: 121′

Nonostante la morte del Perozzi (presente in molti flashback), i quattro amici continuano imperterriti con le zingarate, sempre più cattive e impietose…

Seguito di Amici miei (1975), ancora scritto da Monicelli con Benvenuti, De Bernardi, Pinelli. Si ride sempre meno e, se possibile, in maniera sempre più amara e velata di morte: tono sempre più sadico (lo scherzo del cimitero), atmosfera sempre più squallida (la situazione familiare del Perozzi) per non dire tragica (quella del Mascetti, con tanto di figlia disabile incinta), e un umorismo politicamente scorretto irresistibile quanto patetico. Patetici come, del resto, sono TUTTI i personaggi, mai così lontani dalle maschere tragicomiche ma simpatiche della commedia all’italiana. Motivo? La colpa della loro condizione è anche loro, e non più soltanto della società in cui vivono. Troppo aneddotico, parecchio incline alla farsa becera (la trovata della torre di Pisa), ma anche lucido nel raccontare la fine di un’epoca. La scena più nota è quella in cui i cinque cantano “ma vaffanzum” ad un festival per cori sacri, ma a rimanere impresso è l’atroce finale in cui un Mascetti semiparalizzato partecipa ad una competizione per disabili, perdendo miseramente mentre gli amici lo incitano piangendo.