A 007, dalla Russia con Amore

(From Russia With Love)

Regia di Terence Youngfrom-russia-with-love-james-bond-movie-poster

con Sean Connery (James Bond), Daniela Bianchi (Tatiana Romanova), Robert Shaw (Donald “Red” Grant), Lotte Lenya (Rosa Klebb), Pedro Armendáriz (Kerim Bey), Bernard Lee (M), Anthony Dawson (Numero 1 della Spectre), Desmond Llewelyn (Q), Lois Maxwell (Miss Moneypenny), Eunice Gayson (Sylvia Trench), Walter Gotell (Morzeny).

PAESE: USA 1963
GENERE: Spionaggio
DURATA: 115′

La SPECTRE vuole rubare all’URSS una macchina che decifra i crittogrammi. Per farlo sfrutta il fiuto (e lo charme) di 007, facendogli fare il lavoro per poi tendergli una trappola. Ma l’agente del KGB che dovrebbe incastrarlo è una bella bionda che si innamora di lui…

Appena un anno dopo il grande successo di Licenza di uccidere, torna sullo schermo l’agente segreto creato dalla penna di Ian Fleming. La formula non cambia, così come non cambiano i nomi coinvolti: Connery nel ruolo di Bond, Young alla regia, Johanna Harwood e Richard Mainbaum in sede di sceneggiatura (manca solo il grande scenografo Ken Adam, sostituito da Syd Cain). Più “girovago” del capostipite (si va a Venezia, Londra, Istanbul, Zagabria), meno thriller e più film di spionaggio “puro” alla Hitchcock (la scena dell’elicottero è molto simile a quella con l’aereo di Intrigo Internazionale), è tuttavia meno brioso a livello di ritmo e trovate, più sciatto e noioso. I fan “storici”, comunque, lo adorano, se non altro per una serie di elementi che diverranno caratteristiche “tipiche” della serie: i gadget della sezione Q – valigetta esplosiva, macchina fotografica che nasconde registratore, Bentley con telefono incorporato, il “rivelacimici” – le sensuali e sfacciate Bond Girl, i perfidi criminali della SPECTRE. E la mitica scena PRIMA dei titoli di testa, presente in quasi tutti i film successivi. Celebri i credits di John Brownjohn , che scorrono sul corpo di una bellona. Pieno di audaci (per il tempo) allusioni erotiche ma sessista fino alla nausea, è qua e là godibile ma parecchio inferiore al primo. Armendáriz, malato di cancro, si suicidò durante le riprese. Il motivo conduttore del film, scritto da Lionel Bart e John Barry, è cantato dal cantante inglese Matt Monro. Shaw tratteggia la figura di un memorabile cattivo. Seguito dal notevole Missione Goldfinger. Voto

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