Oscar 2016 – Premiati e riflessioni

Ha avuto luogo domenica sera l’88esima edizione degli Academy Awards, meglio conosciuti come premi Oscar. Per presentare la serata è stato scelto il comico Chris Rock, già al timone dell’edizione del 2005, la 77esima.

Chris Rock sul palco degli Oscar (Kevin Winter/Getty Images)

Chris Rock sul palco degli Oscar
(Kevin Winter/Getty Images)

L’Oscar più importante, quello per il miglior film dell’anno, è andato a Il caso Spotlight, un film di impegno civile che racconta la storia – vera – di un pool di giornalisti del Boston Globe che indagò su diversi casi di pedofilia nel clero. Il film che ha ricevuto più statuette è stato, più o meno inaspettatamente, Mad Max: Fury Road di George Miller. Qualcuno ha parlato di premi MINORI e Oscar “soltanto” tecnici, trascurando il fatto che costumi, scenografie, montaggio, sonoro, montaggio sonoro e trucchi sono premi più che prestigiosi. Se si tiene conto delle nomination, i film rimasti clamorosamente a bocca asciutta sono almeno tre: Carol (7 nomination e 0 statuette), The Martian (6/0) e il settimo episodio di Star Wars (5/0). La Pixar, con Inside Out, ha portato a casa l’ottava (si, avete letto bene) statuetta per il miglior film d’animazione, e si calcoli che il premio c’è soltanto dal 2002.

Ryan Gosling e Russell Crowe (Kevin Winter/Getty Images)

Ryan Gosling e Russell Crowe
(Kevin Winter/Getty Images)

La miglior regia è quella di Alejandro González Inárritu (The Revenant), già vincitore l’anno scorso nella medesima categoria con Birdman. Inárritu è così diventato il terzo regista ad aver vinto due Oscar per la miglior regia consecutivi, dopo John Ford (1941 e 1942) e Joseph Mankiewicz (1951 e 1952). Ottimo record anche per il direttore della fotografia Emmanuel Lubezki, alla terza (meritatissima) statuetta consecutiva dopo quelle ottenute per Gravity (2014) e Birdman (2015, dello stesso Inárritu).  Ma questa 88esima edizione sarà ricordata soprattutto per due premi: quello per la miglior colonna sonora al nostro Ennio Morricone e quello per miglior attore protagonista a Leonardo DiCaprio.

Emmanuel Lubezki manda un bacio sul palco degli Oscar dopo aver ricevuto il premio per la miglior fotografia (MARK RALSTON/AFP/Getty Images)

Emmanuel Lubezki manda un bacio sul palco degli Oscar dopo aver ricevuto il premio per la miglior fotografia
(MARK RALSTON/AFP/Getty Images)

Morricone si è aggiudicato il premio per la colonna sonora dell’ultimo Tarantino, The Hateful Eight. I maligni hanno scritto che si tratta di una specie di Oscar alla carriera sotto mentite spoglie, dimenticando che l’Oscar alla carriera Morricone lo ricevette già nel 2007 (dalle mani di Clint Eastwood). Dunque, non un contentino ad un compositore oramai anziano (è ciò che accadde a gente come Hitchcock, Chaplin, John Wayne) ma un premio meritatissimo per un grande maestro che, a 87 anni, ha saputo ancora inventare qualcosa di originale ed evocativo. È, tra l’altro, l’unico Oscar mai ricevuto da Morricone (escludendo ovviamente quello alla carriera). Bellissimo il discorso, letto da un foglietto stropicciato e in italiano, nel quale ha dedicato il premio alla moglie Maria, seduta al suo fianco, e ringraziato un tale che si chiama John Williams (candidato per Star Wars), anch’esso seduto lì accanto.

Ennio Morricone ritira il premio Oscar per la miglior colonna sonora per The Hateful Eight, consegnato dal produttore Quincy Jones e dal cantante Pharrell Williams (MARK RALSTON/AFP/Getty Images)

Ennio Morricone ritira il premio Oscar per la miglior colonna sonora per The Hateful Eight, consegnato dal produttore Quincy Jones e dal cantante Pharrell Williams
(MARK RALSTON/AFP/Getty Images)

Leonardo DiCaprio, giunto alla sesta nomination, si è aggiudicato l’Oscar per la sua performance in Revenant. Una statuetta più che meritata per quello che è probabilmente il più importante e duttile attore della sua generazione, già diretto da alcuni dei più grandi registi viventi (Scorsese, Tarantino, Cameron, Boyle, Scott, Nolan, Mendes, Eastwood, Spielberg e altri) e sempre molto apprezzato da pubblico e critica. Anche qui i maligni si sfogano coi più triti luoghi comuni: c’è chi afferma, ad esempio, che “l’Academy premia sempre la performance fisica: basta dimagrire, ingrassare o fare cose estreme (tipo quelle fatte da DiCaprio sui set – veri – di Revenant)”. È vero in parte: le performance fisiche estreme premiate (De Niro in Toro Scatenato, McConaughey in Dallas Buyers Club) non sono molte di più di quelle non premiate (Tom Hanks in Cast Away, Christian Bale in L’uomo senza sonno, nemmeno nominato). Qualcun altro si sofferma sul discorso ambientalista dell’attore, secondo alcuni giudicato fuori luogo o ipocrita: in realtà DiCaprio non è il primo attore a sfruttare grandi eventi per parlare di problemi reali (lo faceva sempre Marlon Brando, e nessuno oggi si sentirebbe di definire i suoi discorsi sugli indiani d’America o sui neri “fuori luogo”), e inoltre il suo impegno nel sociale è da anni costante e riconosciuto, dunque per nulla ipocrita.

Leonardo DiCaprio durante il suo discorso sui cambiamenti climatici dopo aver vinto l'Oscar come miglior attore (Christopher Polk/Getty Images)

Leonardo DiCaprio durante il suo discorso sui cambiamenti climatici dopo aver vinto l’Oscar come miglior attore
(Christopher Polk/Getty Images)

Qualcuno arriva addirittura a dire che DiCaprio non è davvero un grande attore: sorvolando sul fatto che un’affermazione tale fa passare per stupida gente come Tarantino o Scorsese, provateci voi a fare qualcosa di grosso dopo essere diventati icone mondiali delle ragazzine facendo un solo film (Titanic); DiCaprio è riuscito non solo a scrollarsi di dosso il personaggio del bel proletario Jack, ma addirittura ha girato i suoi film migliori DOPO l’exploit del film di Cameron. E che dire del suo continuo mettersi in gioco e, soprattutto, di alcune scelte che con coraggio sgretolano il suo status di sex symbol? C’è un film intero – si chiama The wolf of Wall Street – a dimostrarlo.
Polemiche futili, come quelle legate alla serata degli Oscar. Va bene criticare lo sfarzo, ma non bisogna scordarsi che i premi Oscar hanno il merito di fare luce su mestieri del cinema poco noti e, soprattutto, di soffermarsi su aspetti tecnici della settima arte che oramai vengono dimenticati anche dagli appassionati e, in alcuni casi, dai critici. Non sempre i film premiati sono i migliori della loro categoria? Sicuro, ma ultimamente l’Academy non ha fatto grossi strafalcioni.

Emmanuel Lubezki, Leonardo DiCaprio e Alejandro Gonzalez Inarritu, con i premi Oscar per The Revenant (rispettivamente come miglior fotografia, miglior attore e miglior regista) (Kevin Winter/Getty Images)

Emmanuel Lubezki, Leonardo DiCaprio e Alejandro Gonzalez Inarritu, con i premi Oscar per The Revenant (rispettivamente come miglior fotografia, miglior attore e miglior regista)
(Kevin Winter/Getty Images)

Bando ora alle futili polemiche! Questa serata degli Oscar è stata una delle più apprezzate degli ultimi anni, anche perché la qualità dei film e dei contributi (vincitori e nominati) era molto, molto alta. Come non accadeva da parecchio tempo. Difficile non essere d’accordo con le premiazioni. Speriamo si continui su questa strada.

R.P.

Ecco l’elenco di TUTTI i vincitori:

1. Film – Il caso Spotlight
2. Regia – Alejandro González Inárritu per The Revenant
3. Attore protagonista – Leonardo DiCaprio per The Revenant
4. Attrice protagonista – Brie Larson per Room
5. Attore non protagonista – Mark Rylance per Il ponte delle spie
6. Attrice non protagonista – Alicia Vikander per The Danish Girl
7. Sceneggiatura originale – Tom McCarthy e Josh Singer per Il caso Spotlight
8. Sceneggiatura non originale – Charles Randolph e Adam McKay per La grande scommessa
9. Film straniero – Il figlio di Saul
10. Film d’animazione – Inside Out
11. Fotografia – Emmanuel Lubezki per The Revenant
12. Scenografia – Colin Gibson e Lisa Thompson per Mad Max: Fury Road
13. Montaggio – Margaret Sixel per Mad Max: Fury Road
14. Colonna sonora – Ennio Morricone per The Hateful Eight
15. Canzone – Jimmy Napes e Sam Smith per Writing’s on the Wall (Spectre)
16. Effetti speciali – Mark Williams Ardington e altri per Ex Machina
17. Sonoro – Chris Jenkins e altri per Mad Max: Fury Road
18. Trucco e acconciatura – Lesley Vanderwalt e altri per Mad Max: Fury Road
19. Montaggio sonoro – Mark Mangini e David White per Mad Max: Fury Road
20. Costumi – Jenny Beaven per Mad Max: Fury Road
21. Documentario – Amy di Asif Kapadia
22. Cortometraggio documentario – A Girl in the River di Sharmeen Obaid-Chinoy
23. Cortometraggio – Shutterer di Benjamin Cleary e Serena Armitage
24. Cortometraggio animato – Bear Story di Gabriel Osorio Vargas

Questa voce è stata pubblicata in 2000 - oggi, Articoli e contrassegnata con , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , . Contrassegna il permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *