Regia di Carlo Mazzacurati
con Fabrizio Bentivoglio (Guido Liverani), Paola Cortellesi (Antonella), Tuncel Kurtiz (Faith), Boubker Rafik (Hamid), Roberto Citran (il commissario), Marco Messeri (Iguana), Marco Paolini (Faustino), Carla Signoris (la direttrice del carcere), Manrico Gammarota (agente Spadazzi), Emanuela Grimalda (Deborah, la bigliettaia), Semsudin Mujic (Arjan).
PAESE: Italia 2002
GENERE: Commedia drammatica
DURATA: 98’
Guido, indebitato fino al collo, incontra Antonella e si innamora di lei. Per pagare gli strozzini e garantirsi una vita migliore inscenano una rapina, ma Guido viene beccato. Quindici giorni prima di essere scarcerato, ancora follemente innamorato della sua Antonella, Guido viene coinvolto da un turco e un marocchino in una rocambolesca evasione…
13esimo film di Mazzacurati, remake dell’omonimo film di Comencini del 1961 con Manfredi. Apologo amaro sulla società italiana, divertente, frizzante, un po’ indeciso su dove vuole andare a parare. Più che per le frecciate ecologiste e la voglia di fuga in stile Salvatores, conta per la sconsolata analisi di un popolo – il nostro – che ha perso il senno e per la voglia di raccontare gli ultimi, gli sfigati, i perdenti. Quelli che ci provano ma non riescono quasi mai, in una sorta di nuovo verismo causato dalle aberrazioni della modernità. È anche un film sull’amicizia. La forma è quella che è, ma basterebbe l’ottima inquadratura finale (solo apparentemente lieta) per inserire Mazzacurati nella lista dei registi italiani che contano. Ottimo Bentivoglio e azzeccate le musiche di Ivano Fossati. Carino.
