I Tenenbaum

(The Royal Tenenbaums)Poster

Regia di Wes Anderson

con Gene Hackman (Royal Tenenbaum), Anjelica Huston (Etheline Tenenbaum), Ben Stiller (Chas Tenenbaum), Gwyneth Paltrow (Margot Tenenbaum), Luke Wilson (Richie Tenenbaum), Owen Wilson (Eli Cash), Danny Glover (Henry Sherman), Bill Murray (Raleigh St. Clair), Seymour Cassel (Dusty), Kumar Pallana (Pagoda), Grant Rosenmeyer (Ari Tenenbaum), Jonah Meyerson (Uzi Tenenbaum).

PAESE: USA 2001
GENERE: Commedia
DURATA: 109’

Vent’anni dopo essere stato cacciato di casa dalla moglie, stanca delle sue continue scappatelle, l’ex avvocato Royal Tenenbaum, tragicamente al verde, cerca di farsi riammettere in famiglia fingendosi malato di cancro allo stomaco. Quella che è inizialmente solo l’ennesima slealtà nei confronti dei suoi cari si rivelerà l’occasione per riavvicinarsi davvero ai tre figli, ex bambini prodigio che, nel frattempo, sono divenuti trentenni nevrotici, depressi e frustrati.

Terzo lungometraggio di Anderson, anche sceneggiatore con l’attore Owen Wilson. Una commedia irriverente e – molto – spassosa che riesce anche ad essere un prezioso saggio di psicanalisi familiare: quanto di ciò che siamo è il prodotto di chi ci ha cresciuto? Gli errori che i nostri genitori hanno fatto con noi sono davvero colpe? La risposta a quest’ultima domanda la trovate nell’amore con cui Anderson racconta TUTTI i suoi personaggi, tra i quali non c’è mai un vero cattivo né tanto meno qualcuno che persegue il male. Dialoghi irresistibili, gusto visivo decisamente POP (“anche le scenografie sono divertenti” scrisse Morandini) e uno stile personalissimo che funziona per contrasto, quello tra la messinscena geometricamente perfetta – nella quale convivono controllatissimi e complessi movimenti di macchina e inquadrature dalla maniacale prospettiva centrale – e i personaggi, stralunati, confusi, loro sì, fuori da qualsiasi schema e qualsiasi geometria. L’atmosfera è surreale, assurda come sono assurdi i personaggi, ma le dinamiche e i sentimenti che racconta sono sempre assolutamente veri, reali. E alla fine ci si ritrova persino a commuoversi. Altri pregi: la perfetta altalenanza tra tenerezza e crudeltà, la capacità di creare figure di contorno, anche le meno importanti, assolutamente indimenticabili (memorabile il problematico adolescente Dudley), l’abilità nel dirigere e coordinare un cast semplicemente eccezionale. I tantissimi poster, libri e pubblicità che si vedono nel film sono tutti assolutamente finti, eppure sembrano più veri di quelli veri. Fotografia sgargiante e policroma di Robert Yeoman e colonna sonora azzeccatissima che mescola Velvet Underground e Beatles, Ramones e Bob Dylan. La voce del narratore è di Alec Baldwin. Imperdibile.

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