Harry ti presento Sally

(When Harry Met Sally…)

Regia di Rob Reiner

con Billy Crystal (Harry Burns), Meg Ryan (Sally Albright), Carrie Fisher (Marie), Bruno Kirby (Jess), Steven Ford (Joe), Lisa Jane Persky (Alice), Michelle Nicastro (Amanda Reese), Harley Jane Kozak (Helen), Kevin Rooney (Ira), Franc Luz (Julian), Tracy Reiner (Emily).

PAESE: USA 1989
GENERE: Commedia
DURATA: 96’

A New York, nell’arco di una decina d’anni, si incontrano sporadicamente Harry e Sally. Lui ci prova ogni volta, lei lo rifiuta. Quando riescono finalmente a diventare amici, è lei ad accorgersi che forse c’è qualcosa di più…

Scritto dalla futura regista Nora Ephron, il quinto film di Rob Reiner, figlio di Carl, è una piacevole commedia sentimentale divenuta – giustamente – un piccolo cult per gli amanti del genere. I suoi modelli sono inequivocabili (da Capra a Hawks, da Blake Edwards a Woody Allen) e la storia non è molto originale, ma il film è frizzante, divertente, pieno di dialoghi gustosi e capace di esporre riflessioni non banali sull’amore e il rapporto tra i sessi all’alba del terzo millennio. Lieto fine scontato? Certo, ma non è importante, conta per COME ci arriva. Non è sbagliato affermare che il film appartenga più alla sceneggiatrice (il sodalizio con Meg Ryan diverrà una sorta di sua cifra stilistica) che al regista, ma è innegabile che Reiner ci metta del suo: dopo un avvio faticoso fatto quasi interamente di primi piani, dimostra di essere abile a non “appiattire” la visione, impresa non facile se si considera che è un film basato essenzialmente sulla parola; lo fa, argutamente, eleggendo la pittoresca e poetica città di New York – ben fotografata da un altro futuro regista, Barry Sonnenfeld – a protagonista della vicenda. Molto bravi i due attori principali (che strizzano più volte l’occhio a Cary Grant e Katherine Hepburn in Susanna), ma i comprimari non gli sono da meno. Dialoghi da antologia (“quando le ho chiesto dov’era quando hanno sparato a Kennedy lei mi ha detto: perché, Ted Kennedy è morto?”), e almeno una sequenza entrata negli annali: quella in cui, al ristorante, Sally finge l’orgasmo e, alla fine, una cliente dice alla cameriera “mi porti quello che ha preso lei”. Belle musiche di Marc Shaiman e deliziose canzoni di Frank Sinatra, Harry Connick Jr., Ray Charles, Louis Armstrong, Ella Fitzgerald.

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