Tower Heist – Colpo ad alto livello

(Tower Heist)

Regia di Brett Ratner

con Ben Stiller (Josh Kovacs), Eddie Murphy (Slide), Matthew Broderick (Chase Fitzhugh), Casey Affleck (Charlie Gibbs), Téa Leoni (Agente Claire Denham), Michael Peňa (Enrique Dev’Reaux), Gabourey Sidibe (Odessa Montero), Alan Alda (Arthur Shaw), Stephen Henderson (Lester), Judd Hirsch (Mr. Simon), Nina Arianda (Miss Lovenko), Željko Ivanek (Direttore Mazin), Jessica Szohr (Sasha Gibbs).

PAESE: USA 2011
GENERE: Commedia
DURATA: 104’

General manager di un complesso di appartamenti, Josh Kovacs scopre che il suo capo, proprietario del palazzo, ha frodato il fisco dirottando i risparmi di tutti i dipendenti e negandogli quindi la possibilità di una pensione. Constatato che il furbino resterà impunito grazie al suo potere, Josh mette insieme una squadra di sprovveduti e pianifica un colpo grosso per ridare ad ogni dipendente – lui compreso – il maltolto…

La fusione tra la commedia brillante e il big caper movie (=film sul colpo grosso) era già tornata di moda qualche anno fa con gli Ocean’s (11, 12, 13) di Soderbergh. Ma la sceneggiatura di Ted Griffin e Jeff Nathanson offre spunti interessanti: il colpo non viene fatto per ingordigia o per l’ancestrale desiderio robinhoodiano di togliere ai ricchi per dare ai poveri, quanto per eliminare un torto e avere ciò che spetta (liquidazione, pensione, risparmi); è la rivincita dell’uomo medio, frustato e frustrato dalla crisi, sul ricco finanziere gaglioffo simbolo del capitalismo che quella crisi l’ha provocata ma non ne ha mai sentito i sintomi. Una riflessione che propone una lettura seria che corre sotto il vestito della commedia. Una commedia che, comunque, funziona: diverte senza cercare per forza la frase a effetto, evita l’accumulo tipico dei film di questo genere e inventa, nonostante l’aria scanzonata, personaggi interessanti con psicologie ben definite. Certo la parte del colpo è piuttosto inverosimile, e le sparate decisamente grosse non mancano (si guardi la scena della Ferrari), ma ognuno di questi difetti è riscattato da un bel finale che non ci si aspetterebbe tanto è vittoriosamente malinconico. Tra gli attori spiccano, più che un Murphy simpatico ma prigioniero del solito ruolo (il good bad “black” guy), un intenso Stiller, che dimostra abilità anche nel registro drammatico, e un rinato Broderick, impagabile nel ruolo più finemente affascinante del film. E che dire della cicciottella Sidibe? Fantastica. La regia di Ratner è senza guizzi, ma diventa funzionale quando incontra il prezioso lavoro fotografico del nostro Dante Spinotti. Eddie Murphy, per la prima volta in assoluto, non è doppiato da Tonino Accolla, sostituito da Sandro Acerbo. Non uno sprovveduto (presta la voce, tra gli altri, a Will Smith e Brad Pitt), ma i fan dell’attore, abituati alla risata che Accolla rendeva benissimo, rimarranno un po’ spaesati. Non è lirico né sobrio come il bellissimo Tra le nuvole di Jason Reitman, ma anche questo Tower Heist parla di crisi con sincerità, facendo ridere senza mai essere ridanciano.

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