28 Giorni Dopo

(28 Days Later)

Regia di Danny Boyle

con Cillian Murphy (Jim), Naomie Harris (Selena), Megan Burns (Hannah), Christopher Eccleston (Maggiore Henry West), Brendan Gleeson (Frank), Noah Huntley (Mark), Alexander Delamere (Signor Bridges), Christopher Dunne (Padre di Jim), Emma Hitching (Madre di Jim), David Schneider (Scienziato).

PAESE: 2003
GENERE: Horror
DURATA: 112′

Liberati da un gruppo di attivisti, alcuni scimpanzé infetti fuggono da un laboratorio di ricerca. 28 giorni dopo, il giovane Jim si sveglia in una Londra deserta: presto scopre che l’Inghilterra è stata attaccata da un’epidemia di rabbia, e ogni abitante infetto attacca gli umani per ucciderli…

Quinto film di uno dei giovani registi britannici più acclamati, scritto, come il precedente The Beach e il successivo Sunshine, dal fido Alex Garland. Sotto la scorza del post- apocalittico con risvolti sociali è un normalissimo film di zombi, in cui molto è già visto; le novità dunque non sono molte, ma quelle poche sono indiscutibilmente interessanti. Boyle racconta la pandemia con occhio nuovo, intimista e surreale (si pensi all’originale sequenza “musicale” al supermercato); mostra uno scenario nuovo al genere – Londra – e ne evidenzia le possibilità espressive, grazie anche all’uso del digitale; infrange i tabù del filone optando per un lieto fine che, pur inaspettato, è tutto tranne che incoerente rispetto alla trama. Certo, la regia non sempre è all’altezza e spesso si perde in tonitruanti virtuosismi fini a se stessi; alcune caratterizzazioni sono un po’ banali, troppo tagliate con l’accetta; la sceneggiatura possiede più di qualche buco e a volte sembra confondersi. Ma è innegabile che il film abbia un buon ritmo, che riesca nel suo intento (spaventare, angosciare) e che sia popolato da un’ironia non certo nuova al genere ma comunque affascinante. Tutto (o quasi) dunque, è già stato raccontato, ma bisogna anche esser bravi, come Boyle, nelle riletture. Seguito da 28 settimane dopo.

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2 risposte a 28 Giorni Dopo

  1. Uno degli horror che preferisco, e uno dei pochi (tralasciando quelli classici) dotati di una colonna sonora indimenticabile. Per una che non ama i film di zombie equivale a una promozione in serie A! ^__^

  2. Pingback: Carriers – Contagio mortale | Ne ho viste cose…

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