Hellboy II – The Golden Army

(Hellboy II: The Golden Army)

Regia di Guillermo Del Toro

con Ron Perlman (Hellboy), Selma Blair (Liz Sherman), Doug Jones (Abe Sapien/ Angelo della morte/ Ciambellano), John Alexander (Johan Krauss/ Goblin), Luke Goss (Principe Nuada), Anna Walton (Principessa Nuala), John Hurt (Trevor “Broom” Bruttenholm), Jeffrey Tambor (Tom Manning), Brian Steele (Troll/ Mr. Wink/ venditore di mappe/ Fragglewump).

PAESE: USA 2008
GENERE: Azione, Avventura
DURATA: 119′

Il rosso demone Hellboy ha parecchi grattacapi cui pensare: la fidanzata Liz aspetta un bambino, l’ufficio per il paranormale è stufo delle sue scorribande, la gente che viene a sapere della sua esistenza lo tratta come un mostro. Come se non bastasse, il principe Nuada vuole risvegliare un’invincibile armata dorata e utilizzarla per dominare gli uomini. Come se non bastasse, l’uomo pesce Abe si innamora, ricambiato, della sorella buona di Nuada, la principessa Nuala.

Quattro anni dopo l’eccellente Hellboy Del Toro torna sul personaggio e, coadiuvato egualmente dall’autore dei comic Mike Mignola, scrive una sceneggiatura originale che non pesca da nessun capitolo della saga a fumetti. Il risultato è un seguito decisamente migliore dell’originale, e i meriti sono molteplici: innanzitutto l’azione e le psicologie, entrambe accentuate rispetto al capostipite, sono perfettamente equilibrate e non patiscono i cambi di registro; il mitico uomo pesce Abe è promosso a co- protagonista e diventa a tutti gli effetti uno dei “mostri buoni” più affascinanti del cinema odierno; il rapporto tra quest’ultimo e la principessa Nuala, destinato a finire perché se muore il perfido fratello gemello muore anche lei, è capace di raggiungere inaspettati momenti poetici, struggenti, che donano al personaggio una statura malinconico- tragica che il demone rosso si sogna; lo strambo personaggio del Dottor Krauss porta una ventata di sana novità senza adombrare gli altri.

Ma soprattutto, e il plauso va tutto a Del Toro, colpisce la scelta di girare un seguito che, visivamente e tematicamente, si mostra più vicino a Il labirinto del Fauno che al capitolo precedente della serie: il regista ricrea il proprio universo filmico, e lo popola di creature fantastiche e affascinanti, di mondi sotterranei suggestivi e meravigliosi, di colori bellissimi che riempiono con mille varianti l’intera inquadratura. Riflettendo, ancora una volta e in modo mai banale, sulla diversità: i “mostri”, più brutti dei terrestri ma migliori di loro, portano in sé la luce del bene , mentre gli umani li deridono e li insultano senza comprenderli. Bellissima, a questo proposito, la conclusione dello scontro tra Hellboy e il gigantesco “uomo pianta”, in cui il demone indugia nell’uccidere il nemico perché in realtà si somigliano.

Senza spocchia e soprattutto senza imitare, Del Toro crea un mondo meraviglioso e fiabesco che contrasta col grigio dell’esistenza umana: lo fa senza rinunciare ad una buona dose di pessimismo, in quanto alla fine per i mostri non giunge alcuna accettazione. Bellissime scenografie di Stephen Scott, eccelsa fotografia di Guillermo Navarro e colossali – ma mai gratuiti – effetti speciali curati da una serie infinita di professionisti del settore. Paradossalmente, l’unico difetto arriva dalla deludente colonna sonora di Danny Elfman, indecisa tra la scia musicale del capitolo precedente e manierismi fastidiosi presi in prestito da Mars Attacks! . La voce originale del Dottor Krauss è di Seth MacFarlane, creatore del cartone animato I Griffin. Ottimo Perlman (classe 1950), grandissimi i mimi Doug Jones e Brian Steele, che in due “interpretano” sette personaggi.

Da vedere.

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