Alien³

(Alien³)

Regia di David Fincher

con Sigourney Weaver (Ripley), Charles S. Dutton (Dillon), Charles Dance (Clemens), Paul McGann (Golic), Brian Glover (Andrews), Deobia Oparei (Arthur), Ralph Brown (Aaron), Lance Henriksen (Bishop), Christopher John Fields (Rains), Holt McCallany (Junior), Daniel Webb (Morse).

PAESE: USA 1992
GENERE: Fantascienza
DURATA: 114′

L’astronave su cui Ripley viaggiava col caporale Hicks, il cyborg Bishop e la piccola Newt, si schianta sul pianeta- penitenziario Fiorina 161. I detenuti e un misero staff (tutti uomini) cercano di darle una mano, ma ben presto lei stessa si accorgerà di avere in sé il feto di un nuovo alieno. Non le resterà dunque che suicidarsi per eliminare l’ultimo discendente della stirpe.

Terzo capitolo di una delle saghe più fortunate di sci- fi, è anche il meno interessante: la colpa è di una sceneggiatura sconclusionata (ci mise le mani, tra gli altri, anche Walter Hill) che troppe volte scivola nel ridicolo involontario e rivela vistosi buchi logici. Ma a parte questo aspetto, il film non è tutto da buttare, come invece ha sostenuto molta critica: la regia dell’esordiente Fincher non è malaccio (originali le soggettive degli alieni), la fotografia granulosa di Alex Thomson non ha nulla da invidiare a quelle dei film precedenti, e bisogna ammettere che qualche buon momento di tensione non manca. Il misticismo incarnato dal personaggio di Clemens è un po’ tirato per i capelli, ma la critica alla tecnologia che nel futuro è già sorpassata, messa in scena con una grafica medievalistica che deve qualcosa a Mad Max, lo riavvicina al primo capitolo imperniato di disfacimento. È un film che si lascia vedere, ma non bisogna porsi troppe domane. Fincher mostrerà il suo vero talento appena tre anni dopo, con il bellissimo Seven. Seguito da Alien – La clonazione.